A seguito della delibera Agcom, nel 2019 tutti gli utenti internet avranno diritto al modem libero. Cosa vuol dire e cosa cambia in pratica la possibilità di scegliere il dispositivo con cui connettersi al web da rete fissa
Dal primo dicembre chi sottoscrive un contratto di fornitura a Internet da rete fissa ha un nuovo diritto, quello di poter scegliere liberamente il dispositivo tramite cui accedere alla rete. Dal primo gennaio il diritto entrerà in vigore anche per i contratti già in essere. Il diritto al modem libero è conseguenza di una delibera dell'Autorità garante delle Comunicazioni (Agcom) che rende attuale il Regolamento comunitario del 2015. Prima dell'entrata in vigore della delibera Agcom, gli operatori internet imponevano (alcuni impedendo del tutto l'accesso, altri limitandone l'uso) all'utente un modem adatto a ricevere esclusivamente il segnale erogato dallo stesso provider. Cambiando fornitore era necessario cambiare anche il dispositivo per la connessione alla rete fissa. Dal primo dicembre non è più così.
I vantaggi per gli utenti
La delibera dell'authority, firmata lo scorso luglio, ha sancito il diritto dell'utente di scegliere l'hardware che preferisce per accedere al web liberandolo dalle costrizioni imposte come pratica abituale dagli operatori. In alcuni casi la scelta obbligata veniva anche fatturata al cliente, a volte celata sotto la dicitura 'oneri di attivazione', anche se molte offerte prevedevano già il modem gratuito. Un diritto di scelta, quindi, che comporta anche dei vantaggi economici per l'utente, che potrà liberarsi dei costi per il device. Non meno importanti però i vantaggi tecnici, dato che spesso i dispositivi forniti dagli operatori non erano il meglio in circolazione e non c'era possibilità di modificarli mettendoci mano. In quasi tutti quelli forniti fino a novembre 2018, ad esempio, mancava la possibilità di configurare nuovi servizi come quelli della domotica. Infine, un modem imposto offre all'utente meno trasparenza per tutte le questioni legate alla privacy e alla sicurezza dei dati digitali.
Cosa cambia in pratica
Il diritto si traduce in pratica in questo duplice scenario. Per chi sottoscrive un nuovo contratto, l'operatore deve offrire la possibilità di accedere a internet con un dispositivo di propria scelta oppure con un dispositivo fornito dall'operatore che deve essere “aperto” e cioè riutilizzabile in futuro anche con altri operatori. Il prezzo del modem deve in ogni caso essere scorporato da quello del servizio, in modo da rendere trasparente il costo per l'utente. Il provider è inoltre tenuto ad assistere l'utente per la configurazione del modem anche nel caso in cui avesse scelto quello non fornito dall'azienda. Per i contratti già in essere, invece, l'utente che sta pagando il modem può chiedere di passare a una offerta commerciale equivalente a quella che ha, che però preveda il modem gratuito. In alternativa, può disdire l'acquisto del modem (senza però avere diritto al rimborso delle rate già pagate) e dotarsi di un dispositivo di un produttore terzo, sempre che in regola con i parametri di legge. È responsabilità del provider contattare i clienti con contratto che preveda il pagamento del modem e offrire le nuove condizioni dell'abbonamento.
I sostenitori della delibera
L'azione di Agcom ha avuto impulso da una coalizione nata nel febbraio 2018 come Free Modem Alliance che raggruppa le Associazione di categoria dei provider italiani (AIIP e Assoprovider), AIRES Confcommercio e VTKE in rappresentanza dei produttori di dispositivi e il Movimento in Difesa dei cittadini, che ha anche messo a disposizione un modulo per inoltrare al Garante reclami in caso di non ottemperanza alla legge da parte degli operatori telefonici.
Net neutrality e concorrenza
I vantaggi non sono tuttavia solo per gli utenti. Il regolamento emanato dalla Commissione europea nel 2015 che ha sancito il diritto al modem libero, è motivato anche dall'esigenza di una rete neutrale dal punto di vista tecnologico – la cosiddetta net neutrality – e cioè da uno dei principi su cui è nato Internet: i dati devono viaggiare in rete senza limitazioni imposte artificiosamente. Non ha quindi tecnicamente alcun senso che gli operatori vincolino l'erogazione del servizio dal dispositivo su cui questo viene fruito. Non ultima, l'impossibilità di scegliere il dispositivo tramite cui connettersi alla banda larga ha costituito un freno alla concorrenza nel mercato dei produttori di modem, il che ha penalizzato la vivacità del settore e l'innovazione oltre ad aver frenato il calo del prezzo dell'hardware, tipico di un mercato competitivamente sano.