Wef: metà mondo su internet ma è poca la fiducia verso la tecnologia

Tecnologia
Smartphone (Getty Images)

Stando alle stime la percentuale potrebbe raggiungere il 60% entro il 2022. È quanto è emerso dal ‘Our Shared Digital Future’ del World Economic Forum 

Più del 50% della popolazione mondiale è su internet.
Stando alle previsioni la percentuale potrebbe raggiungere il 60% entro il 2022.
È quanto è emerso dal ‘Our Shared Digital Future’, un rapporto del World Economic Forum stilato dopo un attento dialogo tra governi, società civile e organizzazioni della durata di 18 mesi. Gli esperti sono così riusciti a identificare sei punti di forza che potranno sostenere la digitalizzazione sociale ed economica dei paesi.

Il rapporto ‘Our Shared Digital Future’

Per fare in modo che internet abbia un riscontro positivo nell’economia e nella società è necessario, per esempio, porre fine al ‘digital divide’, quel gap presente tra gli individui che accedono a internet e coloro che ne sono esclusi o che ne usufruiscono solo parzialmente. È di fondamentale importanza, inoltre, la creazione di un modello di business sostenibile e il rafforzamento della cybersecurity e dell’identità digitale.
La digitalizzazione della società e dell’economia, oltre a comportare diversi benefici, quali un maggior accesso alle informazioni, determina la presenza di nuovi ostacoli e difficoltà che spesso ‘spaventano’ la popolazione.
Stando a quanto è emerso dal rapporto, infatti, “meno della metà di coloro che sono già connessi confida che la tecnologia farà vivere meglio”. Un dato allarmante che indica una generale sfiducia verso il mondo digitale. A tal proposito è di fondamentale importanza trasmettere alla popolazione un atteggiamento di positività verso tutto ciò che riguarda le nuove tecnologie, con un’iniezione di responsabilità e di fiducia. Per farlo è necessario chiarire le dinamiche che regolano la digitalizzazione, sensibilizzando gli individui riguardo i rischi e i benefici derivanti dall’utilizzo di internet. Secondo gli esperti è cruciale la protezione di “privacy, innovazione e giustizia”.

Giovani, super connessi ma scollegati dal mondo

In un mondo dove la tecnologia fa sempre più parte della quotidianità i giovani sembrano essere super connessi ma scollegati dal prossimo.
Stando al parere dello psicoterapeuta Domenico Barrilà, le colpe sarebbero da imputare all’educazione.
"Il problema parte dagli adulti, gli stessi che pur lamentando l'uso eccessivo di smartphone e web dei propri figli, mostrano di non avere controllo sul loro rapporto con i dispositivi digitali", spiega Barrilà.

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