Per il prossimo anno è previsto un +0,3%. Sarà l’area Asia-Pacifico a fare la differenza. Nel 2021 la vendita in questi paesi dovrebbe superare quella dell’Europa occidentale
Negli ultimi anni il mercato Pc ha subito una battuta d’arresto. Dopo 7 anni di flessione, nel 2018 c’è stata una leggera ripresa e, secondo gli analisti dell’azienda Canalys, nel 2019 dovrebbe esserci un’ulteriore crescita dello 0,3%. Nulla di eclatante, ma si tratterebbe comunque del primo risultato davvero positivo dopo molto tempo. Le previsioni indicano che durante l’anno prossimo le consegne dei personal computer dovrebbero raggiungere i 262,6 milioni di unità.
L’importanza delle economie emergenti
Le vendite saranno trainate, con ogni probabilità, dalle nazioni dell’area Asia-Pacifico.
L’incremento della domanda nei paesi asiatici e oceanici dovrebbe compensare il calo avvenuto in Europa e in Cina. "L'Asia-Pacifico andrà sempre più forte e acquisirà importanza per i produttori di Pc globali sia nel segmento consumer, che in quello commerciale", sostiene l'analista di Canalys, Ishan Dutt.
"I mercati sviluppati della regione, come Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Corea del Sud, offrono una crescita nei segmenti emergenti del settore, come il gaming e i Chromebook, mentre le economie emergenti vedranno la crescita dei Pc tradizionali", spiega Dutt. "Le imprese di servizi in forte espansione nei mercati emergenti di India, Indonesia, Filippine e Tailandia continueranno a fornire domanda per i computer".
La ripresa del settore
La crisi del mercato Pc dura dal 2012. Nel 2018 ci sono state le prime avvisaglie di una possibile ripresa, grazie a un rallentamento nella discesa delle vendite. Secondo le analisi effettuate da Canalys, nei prossimi anni la situazione migliorerà ancora nella zona dell’Asia-Pacifico. Nei paesi dell’area, le vendite di Pc fissi, portatili e 'due in uno' dovrebbero superare quelle dell’Europa occidentale dal 2021 in poi.
Un sondaggio di Canalys ha evidenziato, inoltre, come in Asia ci sia un maggiore ottimismo nei confronti dell’andamento del settore rispetto all’Europa. Il 44% degli intervistati è infatti convinto che nei prossimi anni il mercato crescerà. Nel vecchio Continente questa visione positiva è condivisa solo dal 36% dei partecipanti al sondaggio.