Svezia, account Twitter gestito dai cittadini: stop all'esperimento
TecnologiaChiuso il profilo @sweden, che dal 2011 ha dato voce a 365 persone comuni originando oltre 200.000 tweet. Ora l'obiettivo è raggiungere un pubblico più ampio
Dare l'opportunità a persone comuni di essere la voce di una nazione: con questo obiettivo dal 2011 la Svezia ha offerto la possibilità ai suoi cittadini di gestire un account Twitter ufficiale e rappresentativo del Paese, @sweden. Dopo sette anni di attività questo profilo verrà chiuso. L'obiettivo: creare qualcosa che parli a più persone.
Le regole per gestire l'account
L'operazione aveva lo scopo di mostrare lo spirito di apertura e trasparenza che contraddistingue da sempre la Svezia, paese dotato di una legge anti-censura dal 1766. I curatori dell'account Twitter venivano scelti da un comitato, il cui membro più giovane aveva 15 anni e quello più anziano 81. Era possibile twittare su tutto: gli argomenti più gettonati erano sostenibilità, linguaggio e cibo, ma alcuni hanno scelto di parlare della propria vita diventando in alcuni casi delle piccole celebrità. Le regole per la gestione dell'account erano semplici: non violare la legge svedese, non promuovere brand commerciali e non creare minacce alla sicurezza nazionale. Inoltre i curatori dovevano usare un linguaggio appropriato, rispettare il punto di vista degli altri e trattenersi dal condividere argomenti razzisti, sessisti od omofobi.
@sweden contro Trump
"L'idea di uno svedese alla settimana era un modo per mostrare l'apertura con cui cerchiamo di comunicare e fare le cose insieme alla gente, con un sacco di coinvolgimento e interazione", ha dichiarato al New York Times Anna Rudels, capo della comunicazione e digitalizzazione dello Swedish Institute. Ne è stato un chiaro esempio il lavoro di Max Karlsson su @sweden. In un suo intervento a Febbraio 2017 Donald Trump citò la Svezia, alludendo a un attacco terroristico mai avvenuto nel paese. Max Karlosson, all'epoca 22enne, si prese la briga di sfruttare il canale social come un veicolo per il fact checking, cercando di rispondere alle numerose domande generate dalla notizia falsa diffusa dal presidente americano. "Sono solo un ragazzo di 22 anni della periferia di Stoccolma - scrisse - ma ho accesso a dati pubblici e ho usato internet per diffondere questi fatti nel mondo". La sua operazione gli valsero anche molte interazioni positive con i sostenitori di Trump.
I numeri e l'evoluzione dell'esperimento
Dall'inizio dell'esperimento con @sweden, sono stati arruolati 356 curatori che hanno generato oltre 200.000 tweet. Solo sette messaggi sono stati cancellati, tre di questi perché infrangevano le regole del copyright. L'account ha conquistato 147.000 follower e molti hanno cercato di imitarlo: ne sono un esempio @peopleoffinland e @Ukraine. Quando gli argomenti trattati erano controversi, i curatori sono stati incoraggiati ad utilizzare l'hashtag #myownview ai threads. Gli amministratori erano allertati sul traffico dell'account, per intervenire in caso di un numero anormale di interazioni. Ma ora lo Sweden Institute guarda oltre: la chiusura dell'account mira a creare un progetto più ampio, che allarghi il pubblico raggiunto, finora limitato a Svezia, Gran Bretagna e Stati Uniti.