Abbiamo provato il gioco in uscita il 7 settembre ed ecco cosa abbiamo scoperto: uno dei migliori titoli di sempre dedicati ai supereroi
A due giorni dall’uscita nei negozi, fisici e virtuali, di tutto il mondo, abbiamo provato uno dei giochi più attesi dell’anno: Spider-Man per Ps 4. Il lavoro di Insomniac e Marvel Games per Sony fin dalle prime indiscrezioni ha sollevato interesse e curiosità tra i fan e gli addetti ai lavori. Dopo averlo testato, si può tranquillamente dire che tanta attenzione era meritata. Il gioco si presenta come uno dei migliori di sempre con protagonista un supereroe, inserendosi nel solco tracciato da Rocksteady con la trilogia di Batman Arkham. Nelle prossime righe ve lo raccontiamo, senza troppi spoiler e fermandoci dopo le prime missioni, per non guastare la sorpresa a chi vuole scoprire in prima persona ogni dettaglio del titolo. (GUARDA IL TRAILER)
Un'introduzione "spettacolare"
Già dall’intro inziale si ha l’impressione di essere immersi in uno dei Marvel Cinematic che hanno ridisegnato l’universo della casa delle Idee, specie per le nuove generazioni. Nell’introduzione Peter Parker, l’alter ego dell’amichevole Uomo Ragno di quartiere, non è più un liceale complessato, ma un giovane e abilissimo ricercatore che come “hobby” dà la caccia ai criminali della sua città, anche perché si sa che da grandi poteri derivano grandi responsabilità (ma all’inizio della storia non sappiamo come ha ricevuto questi poteri, e le ragnatele non escono dal suo corpo, ma dai dispositivi di sua invenzione). Il tempo di svegliarsi all’interno della sua abitazione-laboratorio, e fare colazione con un paio di toast (letteralmente al volo) ed è già tempo della prima missione. Grazie alle segnalazioni di Yuri Watanabe, un’agente di polizia che fa con Peter un po’ quello che il commissario Gordon fa con Bruce Wayne, il buon Parker è pronto per volteggiare tra i grattacieli di New York, non prima però di essersi infilato una tuta tecnologica che ricorda più quella di Iron Man, ma solo a livello di gadget elettronici poiché esteticamente, almeno all’inizio del gioco, il costume di Spider-Man è quello tradizionale (nel corso dell’avventura se ne potranno sbloccare però un gran numero).
Tre livelli, tanto divertimento
A questo punto inizia la vera e propria esperienza di gioco, che si può pre-settare su tre livelli (più un quarto in arrivo):
Amichevole: per chi vuole dedicarsi alla storia senza combattimenti troppo impegnativi,
Incredibile: per un’esperienza di gioco bilanciata, ma con un discreto livello di sfida.
Spettacolare: con combattimenti impegnativi e nemici resistenti e aggressivi
E se il nome di questi tre livelli vi ricorda qualcosa, non vi sbagliate, perché sono gli aggettivi delle storiche testate dedicate all’Arrampicamuri negli Stati Uniti. Noi abbiamo giocato nella prima modalità, per concentrarci meglio sulla storyline, e non solo sul gameplay. Entrambi sono peraltro all’altezza delle attese. Come all’altezza delle attese è la profondità straordinaria dell’immenso teatro, tutto da esplorare, dove si svolge la nostra avventura. New York è resa meravigliosamente e se mentre si impara a volteggiare sui suoi tetti vi ritrovate per le sue strade, ci sarà chi vi avvicinerà per farsi un selfie, vi stringerà la mano o vi insulterà in pieno stile newyorchese, magari perché l’avete travolto. Un iperrealismo che non toglie nulla però all’ironia tipica delle storie del personaggio, e sottolineata da dettagli anche buffi come i ratti che sbucano dai marciapiedi cittadini.
Prima missione, abbattere Kingpin. Poi una sorpresa…
Per quanto riguarda il gameplay, la prima cosa da imparare è proprio quella di usare le ragnatele per spostarsi verso il proprio obiettivo, il primo è la Fisk Tower, roccaforte del potere oscuro di Wilson Fisk, alias Kingpin, il signore del crimine della Grande Mela. Per raggiungere con soddisfazione lo scopo, sarà sufficiente, premere ritmicamente il tasto R2 e seguire le indicazioni sullo schermo, oltre quelle audio di Yuri. Oppure utilizzare un effetto catapulta con la pressione contemporanea dei tasti frontali. Se dobbiamo trovare una piccola pecca al gioco è quella della resa grafica, dal punto di vista delle dimensioni, della freccia direzionale di aiuto per orientarsi. Una volta raggiunta la Torre, è il momento di scatenare le proprie abilità di combattente supportando le forze di polizia. Per sconfiggere gli sgherri di Kingpin, letali come il loro datore di lavoro, servirà premere i tasti con combinazioni anche sofisticate, selezionando di volta in volta la tattica migliore (suggerita peraltro in maniera chiara da una funzione tutorial). Il risultato è una grande varietà di soluzioni di combattimento a cui si aggiungono oggetti che possono essere utilizzati in caso di bisogno. Alcune formule sono decisamente spettacolari come quando da un condotto si neutralizza un avversario trasportandolo con la ragnatela all’interno del cunicolo. Il primo boss è proprio Kingpin, e la sua resistenza ricorda gli albi in cui l’Uomo Ragno doveva sudare sette camicie per metterlo al tappeto. Siccome alla fine i buoni, almeno nei fumetti e nei videogiochi, vincono (quasi) sempre, una volta riusciti nell’impresa, cambierà l’oggetto della missione e anche del gioco, a testimonianza delle tante sfaccettature contenute nel titolo. In maniera meno spettacolare, ma più prosaica Peter dovrà raggiungere il suo posto di lavoro, e sorpresa, il suo principale è una vecchia e non troppo rassicurante conoscenza: Octo Octavius, il Doctor Octupus. Per lui dovrà sistemare una serie di piccole di attività lavorative, tramite una modalità rebus vista in tanti giochi, che ben si presta a intervallare le parti di azione adrenalinica. Ci fermiamo qui, come anticipato, per non rovinare le tante sorprese contenute nel gioco, dalle telefonate di Zia May alle filippiche anti tessiragnatele di JJ Jameson, (la trama a cui hanno lavorato anche autori Marvel come Dan Slott è originale, quindi aspettatevi novità anche su personaggi tradizionali), convinti che gli appassionati avranno tra le mani tante ore di divertimento. E da aspettare manca poco.