SurfSafe, l’estensione per browser che scopre le immagini false

Tecnologia
Foto da archivio (Getty Images)

Sviluppato da due studenti dell’Università della California, il plug-in è in grado di stabilire se una foto è vera o meno cercandola in oltre 100 siti di notizie e fact-checking

Su internet, le immagini false o modificate con i programmi di fotoritocco stanno diventando sempre più diffuse. Sono talvolta associate a notizie inventate e faziose, per creare disinformazione e veicolare l’opinione pubblica. Non è sempre facile riuscire a capire la veridicità di una foto e solo quelle più clamorose vengono smentite dai siti internet che si occupano di debunking. Inoltre, non tutti hanno il tempo per informarsi su ogni contenuto in cui si imbattono sfogliando i feed sui social media.
I ricercatori e le aziende specializzate in tecnologia possono analizzare il comportamento dei bot per individuare quali siti d’informazione condividono notizie inventate, ma non sono ancora in grado di distinguere con altrettanta immediatezza le immagini falsificate.

Meme e fotomontaggi

I meme fanno parte del linguaggio della rete e, sebbene molti di essi siano divertenti e innocui, in alcuni casi possono essere usati per creare disinformazione. Esistono molti siti che tentano invano di contrastare questo fenomeno, ma sono sovente ignorati e i loro articoli vengono condivisi meno spesso delle immagini ritoccate.
Secondo Ash Bhat, studente dell’Università della California di Berkeley, quel che davvero serve per aiutare le persone a combattere la disinformazione è un tool che riesca automaticamente a distinguere il vero dal falso. È per questo motivo che ha creato, insieme con il collega Rohan Phadte, un plug-in per browser in grado di stabilire la veridicità delle immagini. Si chiama SurfSafe e funziona sia sui social media che su ogni altro sito. Quando si porta il cursore del mouse su un’immagine, il plug-in la cerca in più di 100 siti di news e fact-checking e, se la trova, mostra i risultati sullo schermo.
Ash Baht paragona SurfSafe a un antivirus che combatte le foto alterate al posto del software malevolo.

Immagini decontestualizzate

Prima di SurfSafe, i due studenti avevano provato a realizzare un tool simile per Twitter, chiamato BotCheck.me. Si trattava di un’estensione per browser che aggiungeva un pulsante a ogni Tweet e a tuti i profili sul social media in grado di verificare se quell’account appartenesse a un bot oppure no. Bhat e Phadte hanno utilizzato le tecniche di apprendimento automatico per analizzare le differenze comportamentali tra i bot e i tipici utenti di Twitter e hanno sviluppato un modello accurato nel 93,5% dei casi.
Secondo il ricercatore Onur Varol, creatore di un progetto simile a BotCheck.me, talvolta non sono i fotomontaggi a creare maggiore disinformazione, ma le fotografie vere inserite in contesti che non rispecchiano quello in cui sono state scattate. SurfSafe può risolvere parzialmente il problema, ma non è infallibile al 100%. 

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