Oggetti 'innocui' se collegati a Internet possono essere hackerati
TecnologiaUno studio sulle reti elettriche ha dimostrato la vulnerabilità di alcuni dispositivi collegati al web, i quali possono essere usati per creare dei blackout
Anche gli oggetti di uso più comune e presenti in tutte le abitazioni possono essere vittime di attacchi informatici. Può avvenire nel caso in cui scaldabagni, condizionatori e impianti di riscaldamento siano connessi a Internet. Il crescente successo dell’internet of things, ovvero le cose di uso comune che una volta connesse al web diventano ‘smart’, ha portato anche a un aumento del rischio di hackeraggio. Questi utensili, sempre più spesso collegati alla rete domestica, potrebbero essere usati come ponte per sferrare attacchi alle reti elettriche. Emerge da uno studio, presentato alla Usenix Security Conference di Baltimora, svolto dai ricercatori dell'Università di Princeton.
Simulata la creazione di una botnet
Attraverso varie simulazioni di violazione dei sistemi informatici, gli studiosi sono riusciti ad assumere il pieno controllo di più dispositivi in modo simultaneo, producendo una botnet, ovvero una rete di computer infettati che possono essere controllati da remoto. I computer vengono forzati a inviare spam o diffondere virus senza che i loro proprietari ne vengano a conoscenza. Secondo i test effettuati, in una rete in grado di servire oltre 38 milioni di abitanti, come potrebbe essere per esempio quella del Canada, per creare un blackout a catena basterebbe realizzare una botnet con qualche migliaio di dispositivi hackerati, meno dell’1% di quelli presenti su tutto il territorio nazionale.
Blackout locali difficili da individuare
Il ricercatore Wired Saleh Soltan spiega: "Una grande rete elettrica che comprende dispositivi collegati a Internet è più da facile manipolare. In qualsiasi momento si possono controllare migliaia di oggetti tutti insieme. Le reti elettriche restano stabili se l'offerta rimane equivalente alla domanda. Con una botnet è possibile manipolare la domanda, cambiando all’improvviso l’emissione e causando dei blackout".
Secondo quanto sperimentato dagli studiosi la botnet avrebbe anche la possibilità di operare in maniera più raffinata, accrescendo la domanda di energia elettrica solo in determinate zone e facendola cessare in altre, causando così dei blackout locali più circoscritti, ma molto più difficili da riconoscere come originati da un attacco informatico.