Lo spam resta l'arma preferita dagli hacker informatici

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Come emerge da una ricerca condotta dalla F-Secure e dalla Mwr Infosecurity, la tecnica più utilizzata resta quella dell'invio di un gran numero di e-mail per cercare di catturare quanti più utenti possibile 

Lo spam resta l'arma preferita dagli hacker informatici. E' quanto emerge da una nuova ricerca condotta dalla F-Secure e dalla Mwr Infosecurity, che sottolinea come ai cyber-criminali basti ricorrere a pochi nuovi trucchi per sfruttare al massimo questo classico metodo di attacco. Nonostante le numerose campagne di segnalazione e la maggior attenzione dedicata a questo fenomeno dilagante da parte dei media, sono ancora molti i navigatori che rischiano di cadere vittima dei cyber-crimini. Come evidenziato da Paivi Tynninen, ricercatore di F-Secure, infatti, la tecnica più utilizzata resta quella dell'invio di un gran numero di e-mail per cercare di catturare quanti più utenti possibile. Una conferma che arriva anche da Asam Sheena di Mwr Infosecurity: i tassi di click sarebbero addirittura in crescita dal 13,4% nella seconda metà del 2017, al 14,2% nel 2018.

Le origini dello spam

L'invenzione dello spam, ovvero l'invio massivo di una mail a un numero elevato di utenti per fini commerciali, risale al 3 maggio 1978. Il primo 'spammer' della storia fu Gary Thuerk, il responsabile marketing di una società informatica, la Digital Equipment Corporation (Dec). Sfruttando la rete Arpanet (dalla quale poi è nato internet) decise di inviare il medesimo messaggio a tutti e 393 indirizzi mail esistenti sulla West Coast degli Stati Uniti d'America, al fine di pubblicizzare materiale informatico. Per quanto riguarda l'etimologia del termine 'spam', invece, questa deriva da uno sketch dei Monty Python in onda nel 1970 sulla Bbc. Durante la scenetta, una cameriera insistente proponeva agli avventori di un locale piatti a base di Spam, carne in scatola largamente diffusa nel Regno Unito nel secondo dopoguerra.

L'estate è la stagione preferita dagli hacker

Secondo quanto emerge da una ricerca condotta dalla società di sicurezza Check Point, i mesi estivi sarebbero quelli in cui, ogni anno, si registra una vera e propria esplosione di virus, in grado di mettere a repentaglio la sicurezza di chi naviga su internet. Uno dei più temibili in circolazione è il famigerato Dorkbot, un trojan in grado di rubare informazioni bancarie e che ha colpito circa il 7% delle aziende di tutto il mondo. Per riuscire a evitarli, si può fare ricorso a qualche semplice accorgimento. In primo luogo è consigliabile sfruttare reti Wi-Fi sicure, disattivando la connessione wireless quando si esce di casa. In secondo luogo è bene tenere sempre aggiornate le proprie password, cercando di evitare di utilizzare le medesime credenziali per punti di accesso differenti.

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