Orlando, la polizia sospende il riconoscimento facciale di Amazon

Tecnologia
Rekognition è il sistema di riconoscimento facciale di Amazon (Getty Images)
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Le autorità non utilizzeranno più Rekognition, il sistema di sorveglianza che il mese scorso era stato criticato dall'American Civil Liberties Union in una lettera indirizzata a Jeff Bezos

La polizia di Orlando, in Florida, non utilizzerà più Rekognition, il sistema di riconoscimento facciale ideato da Amazon. È una risposta alla proteste di alcune organizzazioni per la difesa dei diritti civili, che a maggio avevano scritto una lettera al ceo del gruppo Jeff Bezos.

Come funziona Rekognition

Quello al sistema di riconoscimento facciale non è uno stop definitivo. La polizia afferma infatti che "continuerà a valutare e discutere la possibilità di proseguire i test in altra data". Intanto, però, non ha rinnovato l'accordo semestrale con Amazon, firmato lo scorso dicembre, che fornisce la tecnologia necessaria a Rekognition. Il servizio è un sistema che permette di identificare i volti in tempo reale e di confrontarli con un archivio di "decine di milioni di facce". Come afferma la stessa Amazon, Rekognition "permette di analizzare quotidianamente miliardi di immagini e video". È utilizzato dalle aziende per rilevare automaticamente volti e oggetti o per accompagnare i contenuti con etichette specifiche che indichino ad esempio se i video sono appropriati per un pubblico di minori. Ma, nel caso di sicurezza pubblica, può "monitorare le persone in un video anche quando i volti non sono visibili oppure mentre entrano ed escono dalla scena". Ed è questo l'aspetto che ha preoccupato l'American Civil Liberties Union (Aclu).

La protesta dell'American Civil Liberties Union

La Aclu aveva inviato una lettera a Jeff Bezos per chiedere che Amazon smettesse di fornire Rekognition alle autorità governative. L'organizzazione esprimeva grande preoccupazione e parlava di "minaccia per la libertà", perché il riconoscimento avrebbe potuto incoraggiare a seguire "persone di interesse" e violare la libertà di singole comunità, come musulmani, afroamericani e immigrati. La lettera non ha avuto alcuna risposta da Bezos. Pochi giorni dopo, aveva ribattuto la polizia di Orlando. Le autorità avevano rassicurato la Aclu, sostenendo che non avrebbero usato mai il riconoscimento facciale in modo causale su cittadini, immigrati e attivisti. La polizia aveva anche chiarito che il test identificava solo agenti volontari, sottolineando però la volontà di utilizzare in futuro il riconoscimento facciale per "aumentare la sicurezza pubblica e rendere le operazioni più efficienti".  

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