Cosa ci ha lasciato l’ultima fiera del videogioco di Los Angeles? Vediamo in quattro punti le cose principali in mostra
A un paio di settimane dell’E3, l’appuntamento più importante dell’anno per i videogames, facciamo un bilancio delle cose più importanti che si sono viste. Quasi nulla dal punto di vista dell’hardware, molto da quello del software. I giochi sono stati i veri protagonisti dell’esposizione.
Ecco le 4 cose più significative dall’Expo dei videogiochi
1. In The Last of Us – Part 2 – di Sony per PlayStation si è visto per la prima volta qualcosa di giocabile e innovativo sia dal lato tecnico che per la sceneggiatura. Ha incendiato la platea di addetti ai lavori soprattutto la scena del trailer che mostra il bacio saffico tra Ellie, la protagonista del gioco di sopravvivenza ambientato in un futuro post-apocalittico, e una sconosciuta. Dal punto di vista sociologico una rivoluzione pari a quelle che negli anni 70 introdussero nei comics americani temi sociali come la droga e il razzismo.
2. In Assassin’s Creed: Odissey, la saga di Ubisoft incentrata sull’eterna lotta tra l’Ordine Templare e la Confraternita degli assassini, si sposta nell’Antica Grecia per la gioia non solo di chi ha fatto il liceo classico. Restano i combattimenti, ma con una profondità maggiore. La novità è che per la prima volta nella storia del titolo si può scegliere di impersonare un personaggio femminile (guarda il trailer).
3. Per Microsoft tantissimi giochi e l’annuncio dell’acquisizione di quattro importanti studi di sviluppo: Ninja Theory, Playground Games, Undead Labs e Compulsion Games.
4. Nintendo ha infine puntato forte su Super Smash Bro: Ultimate, meraviglioso gioco di combattimento nel pieno stile della casa (guarda il video), per la Switch.