Levi's pronta a sostituire operai con robot per rifiniture jeans
TecnologiaL’azienda americana starebbe pensando di rimpiazzare coloro che si sono occupati fino ad ora di una fase di lavorazione del prodotto che avrebbe potenziali rischi di tossicità
Per una particolare fase di lavorazione dei jeans, la Levi's potrebbe presto sostituire gli operai con i robot. L’azienda che ha introdotto i blue jeans negli Stati Uniti oltre un secolo fa vorrebbe utilizzare i laser per le rifiniture del prodotto, andando a rimpiazzare entro il 2020 tutti i lavoratori che si occupano di questa fase della filiera che, in alcuni casi, comporterebbe rischi per la salute.
L'obiettivo di Levi's
L'idea del colosso statunitense sarebbe quella di utilizzare i robot per la rifinitura dei jeans, andando a sostituire gli operai che se ne sono occupati fino a questo momento. Levi's vorrebbe completare il passaggio dall'uomo alla macchina entro il 2020. L'obiettivo, secondo quanto riporta il "Financial Times", sarebbe quello di "diminuire gli sprechi e i costi", attraverso una riduzione dei tempi nei processi di design e manifattura, troppo lenti per rispondere ai rapidi cambiamenti nel mondo della moda. Levi Strauss non avrebbe ancora comunicato quanto stia investendo nell'iniziativa. "Questo - ha detto al "Financial Times" l'amministratore delegato Chip Bergh - è il futuro della manifattura dei jeans".
Una risposta alla concorrenza
Levi Strauss, negli ultimi anni, si è trovata a dover fronteggiare una crescente concorrenza e una forte pressione sui margini di guadagno. L'introduzione dei robot potrebbe velocizzare e rendere più agile la produzione. I laser possono completare la finitura di un paio di jeans in 90 secondi rispetto ai 6-8 minuti di un operaio. L'azienda statunitense ha chiuso il 2017 con un utile in calo del 3% a 281 milioni di dollari, su ricavi per 4,9 miliardi di dollari. La tecnologia dei laser è solo un'altra delle dimostrazioni del ruolo crescente dell'automazione nel settore manifatturiero del ventunesimo secolo e, allo stesso tempo, un segno della crescente concorrenza che i lavoratori dei Paesi in via di sviluppo si troveranno ad affrontare nel prossimo futuro.