Intel, ancora guai: "Non scaricate l'ultimo aggiornamento"

Tecnologia
Il ceo di Intel Brian Krzanich sul palco del Ces di Las Vegas (Getty Images)

La società ha confermato che la patch sviluppata per proteggere i processori dalle vulnerabilità Spectre e Meltdown può causare malfunzionamenti del sistema  

Anche la soluzione del problema è diventata un intoppo. Intel ha raccomandato agli utenti di non scaricare l'aggiornamento che avrebbe dovuto proteggere i processori dalle vulnerabilità Spectre e Meltdown. L'ultima versione, infatti, potrebbe causare il continuo riavvio del dispositivo "e altri imprevedibili comportamente del sistema". Lo ha annunciato il gruppo in una nota firmata dal vicepresidente Navin Shenoy, che chiede "scusa" a propri clienti.

La segnalaione dell'11 gennaio

L'11 gennaio Intel aveva confermato di aver ricevuto da alcuni utenti la segnalazione di questo difetto. Dopo aver scaricato l'aggiornamento il loro pc si spegneva e si riaccendeva senza preaviso. Il gruppo aveva subito avviato indagini per capire l'origine del problema, ma il consiglio era stato meno estremo: visti i pericoli che si corrono senza aggiornamento, Intel aveva raccomandato agli utenti di continuare a scaricarlo. Mentre discuteva l'opportunità di farlo per i grandi clienti (aziende e data center).

Quali sono i dispositivi a rischio

Intel avrebbe adesso identificato il problema, che si trova su una lunga lista di Cpu delle "famiglie" Broadwell e Haswell. Nel corso del fine settimana, afferma la società, sono già stati avviati i primi test. Il rilascio degli aggiornamenti è previsto "non appena saranno conlusi", ma Intel non ha comunicato una data precisa. Si tratta comunque di una battuta d'arresto per la tabella di marcia del gruppo. Il ceo Brian Krzanich aveva infatti promesso la copertura delle vulnerabilità con patch ("pezze" digitali per riparare la falla) per tutti i processori entro la fine di gennaio.

L'accusa del padre di Linux

A rincarare la dose ci ha pensato Linus Torvalds. Il padre del sistema operativo Linux ha espresso un giudizio netto sulle patch sviluppate da Intel: sarebbero "completa e totale spazzatura". Torvalds ha espresso il giudizio in uno conversazione con David Woodhouse, un ingegnere di Amazon. Durante il discorso ha definito i dirigenti di Intel (edulcorando l'espressione con un asterisco che però lascia poco all'immaginazione) "f*cking insane". Cioè dei "pazzi" che "fanno cose senza senso".

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