Nasce una app che aiuta i non vedenti a orientarsi in città
TecnologiaSi chiama "L'occhio della città intelligente" ed è stata sviluppata dall'Università di Firenze, in collaborazione con i Lions club toscani
Un'applicazione di facile utilizzo che possa elaborare un percorso ottimizzato ad uso delle persone non vedenti in movimento in città: sono questi le caratteristiche essenziali dell' "Occhio della città intelligente", l'app sviluppata dall'Università di Firenze, in collaborazione con i Lions club toscani. Il programma è stato lanciato alla presenza del presidente del Consiglio Regionale dell’Unione Italiana Ciechi e ipovedenti Antonio Quatraro e dell'assessore regionale al Diritto alla salute, Stefania Saccardi.
Un aiuto per ipovedenti e non vedenti
Oltre a elaborare il percorso, "L'occhio della città intelligente" permette la localizzazione dell’utente all’interno dell’area cittadina, la condivisione della propria posizione con una selezione dei propri contatti, l’accesso a informazioni di contesto, come l’indicazione delle fermate degli autobus, dei taxi, ma anche di punti wi-fi, di uffici o strutture sanitarie. L’applicazione è particolarmente utile per le persone ipovedenti (non affette da cecità completa) ma è utilizzabile anche dai non vedenti, "che possono gestirla attraverso i comandi vocali e il touch screen, sfruttando i settaggi di accessibilità previsti dai normali smartphone", spiega la nota dell'università. La app è gratuita e disponibile per Android e iOS.
I commenti
"Per noi è uno splendido regalo", ha detto Antonio Quatraro, presidente regionale Unione Italiana Ciechi, "per chi non vede, muoversi in città è un’avventura; per fortuna la tecnologia ci rende la vita meno difficile. Un grazie di cuore dunque a tutti coloro che hanno reso possibile questa App. E’ bello che i giovani mettano il loro sapere a servizio dei meno fortunati". "Siamo contenti che l’Ateneo faccia da catalizzatore delle competenze e delle energie positive presenti sul territorio per realizzazioni rivolte a tutti in un’ottica di integrazione", ha dichiarato il rettore dell'Università di Firenze Luigi Dei.