Bimbi dimenticati in auto, arriva il seggiolino collegato a smartphone

Tecnologia
Un bambinio robot allo Science Museum di Londra (Getty Immages)
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Samsung e Chicco hanno sviluppato un sistema per monitorare i piccoli in casa e in macchina. Ma sono tante le soluzioni tecnologiche che arrivano in soccorso dei neogenitori

La tecnologia cresce assieme ai bambini. Per rendere un po' più facile la vita dei genitori, specie se impegnati, giovani e digitalizzati. Sono molti i dispositivi e le piattaforme che consentono, grazie a uno smartphone, di tenere sotto controlli i piccoli di casa.

BebèCare: la collaborazione Chicco-Samsung

E così succede che un'azienda specializzata nei prodotti per bambini come Chicco stringa un accordo con un gruppo tecnologico come Samsung. Dalla loro collaborazione è nato BebèCare, un sistema che permette di rilevare i movimenti dei piccoli e di inviare notifiche ai genitori attraverso i dispositivi del gruppo coreano, sia durante gli spostamenti in auto che durante la vita quotidiana in casa.

Per non dimenticare il bimbo in auto

Quando il bambino è in macchina, sarà monitorato grazie ai sensori integrati in alcuni seggiolini Chicco (Oasys 0+ e Around U). I dati (e quindi la presenza del bambino in auto) vengono spediti direttamente sullo smartphone dei genitori, avvisati con una notifica grazie all'app BebèCare. Un "allarme" che potrebbe rivelarsi un vero salvavita contro il rischio  che i piccoli vengano dimenticati in auto. Un'eventualità rara, che però di tanto in tanto torna sulle pagine di cronaca con conseguenze a volte tragiche. 

BebèCare si aggiunge ad altre soluzione pensate per salvaguardare il bambino in auto. Tra queste c'è anche Remmy: un sensore, sviluppato in Italia, che si applica al seggiolino e segnala la presenza del bimbo ma anche i suoi comportamenti a rischio, ad esempio quando il piccolo slaccia le cinture di sicurezza. Con lo stesso obiettivo, Hyundai ha sviluppato Rear Occupant Alert, un sistema che monitora l'abitacolo e avvisa il proprietario (via smartphone) se c'è qualcuno all'interno. L'app Waze (un navigatore "partecipato" dagli utenti) ha attivato la funzione "non dimenticare il bimbo in auto". È un semplice promemoria che compare sul display quando si arriva a destinazione.

L'evoluzione dei baby monitor

Quando invece la famiglia è tra le mura domestiche, i sensori di pianto e movimento di BebèCare si integreranno anche con la Samsung Gear 360, videocamera che (come dice il nome) è in grado di riprendere a 360 gradi, coprendo quindi non solo un angolo ma un'intera stanza. BebèCare è la prima soluzione di questo tipo sviluppata in Italia. Sarà sul mercato entro il 2018.

Le soluzioni di questo tipo sono sempre più diffuse. Tra quelle ormai classiche ci sono i "baby monitor": non sono una novità, ma la loro qualità migliora di continuo ed è disponibile a prezzi abbordabili. Il funzionamento è semplice: una telecamera riprende il bambino e trasmette immagini ai display che si trovano in altre stanze della casa. Rispetto al passato, però, la resa visiva è diventata eccellente. Spesso, inoltre, affiancano alle immagini e al sonoro altri dati, come ad esempio il rilievo della temperatura. Dispositivi come questi sono prodotti da decine di società, da Samsung a Philips fino a Motorola. Un'evoluzione dei baby monitor sono le telecamere connesse: dialogano con gli altri dispositivi della casa e consentono di osservare il bambino anche a grandi distanze, tramite tablet, pc e smartphone. Per funzionare hanno quindi bisogno di una connessione wi-fi. Tra gli esempi di questo tipo c'è la Nest Cam, sviluppata da una controllata di Alphabet (la società cui fa capo anche Google).

La culla hi-tech

La tecnologia arriva in soccorso dei genitori anche con soluzioni più fantasiose. Ford, ad esempio, ha sviluppato "Motor Dreams", una culla hi-tech che riproduce le condizioni dell'auto in cammino. I neogenitori lo sanno: a volte l'unica soluzione per conciliare il sonno del bebè è fare un giro in macchina. Ecco allora l'idea di Ford: la culla riproduce i rumori leggeri del motore, lo scorrere delle luci e il dondolio di un piccolo viaggio in città. Rilevando i dati del bambino e inviandoli sullo smartphone dei genitori. Per ora è un prototipo, ma la casa automobilistica americana non ha escluso la possibilità di creare una versione pronta per il commercio.

La tecnologia aiuta i genitori

"Oggi – spiega la Dott.ssa Brunella Fiore, del dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano-Bicocca – possiamo notare come le mamme e i papà, i cui ruoli sono sempre più intercambiabili, abbiano un approccio da digital manager. Grazie ai vari device tengono aperte contemporaneamente numerose azioni nel corso della giornata. La crescente mobilità, l'aumento delle donne occupate, le esigenze di cura dei bambini rendono le nuove tecnologie un prezioso alleato nella gestione della complessità che oggi caratterizza la nostra società".

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