Le startup più promettenti dell'anno secondo TechCrunch
TecnologiaLa testata americana premia le imprese più innovative. A San Francisco ha prevalso Pi, un sistema che ricarica i dispositivi nel raggio di 30 centimetri (senza fili e senza contatto)
Pi è la vincitrice della Disrupt startup battlefield di San Francisco. La competizione, organizzata da TechCrunch (tra le più affermate testate nel settore dell'innovazione), seleziona le migliori imprese “early stage”, cioè ai primi passi. Pi ha sviluppato uno strumento che può ricaricare, senza fili, la batteria dei dispositivi nel raggio di 30 centimetri. Siamo ancora lontani da una copertura a distanza, ma la soluzione offre maggiore flessibilità rispetto alle classiche basi di ricarica wireless (che obbligano l'utente a tenere lo smartphone a contatto). La vincitrice ha superato la prima selezione e poi prevalso sulle altre 21 startup che hanno presentato il proprio progetto in California.
Le altre cinque finaliste
Le ultime ore della Startup battlefield hanno dato spazio alle sei finaliste. Augmedics, ad esempio, è una startup israeliana che ha sviluppato Vizor, un visore per la realtà aumentata applicabile in chirurgia. Si indossa come un casco e fonde ciò che l'occhio umano vede con quello che la tecnologia riprende all'interno del corpo del paziente. È nel lotto delle sei, la più matura. Sia per età (è stata fondata nel 2014) sia per raccolta (ha già incassato più di 10 milioni di dollari di finanziamenti). Colormass ha invece sede a Berlino e ha creato una piattaforma che trasforma gli articoli d'arredamento in un inventario digitale in 3D. Che gli utenti potranno esplorare e modificare con diversi colori e tessuti. Fa, in sostanza, per i business medio-piccoli quello che il sito Ikea fa da sé. Future familiy ha l'obiettivo di semplificare e abbattere i costi dei trattamenti per la fertilità. Offre un kit per testare la propria, sia per uomini che per donne. E, in caso di necessità, assiste le coppie con una serie di servizi, tra i quali il congelamento degli ovuli. Tra i finalisti c'era anche Matic, una piattaforma integrabile sui siti degli istituti di credito, che semplifica la ricerca di un'assicurazione per la casa su misura. E guida gli utenti durante la scelta con assistenza e raccomandazioni. Infine, Onēva, che ha creato una piattaforma per semplificare la gestione dei servizi a domicilio (dalle pulizie all'assistenza degli anziani), inquadrandoli come benefit aziendali. Le società risparmiano e i dipendenti accedono solo a ciò di cui hanno bisogno.
Come funziona la Startup battlefield
La Disrupt startup battlefield è una competizione itinerante. Nel corso dell'anno, ci sono altre tappe a New York, Londra e Berlino. Cui si aggiunge l'edizione speciale, dedicata solo all'hardware, ospitata dal Ces di Las Vegas. Avere il “bollino di qualità” di TechCrunch è utile. Perché il vincitore incassa 50mila dollari (pari a circa 42 milioni di euro, una cifra utile anche se non rivoluziona l'avvenire di una startup). Ma soprattutto perché rappresenta una vetrina di livello mondiale. Nomi e numeri parlano chiaro: dal palco di TechCrunch sono passate startup che sarebbero diventate ricche e famose, come Mint, Dropbox, Yammer, Tripit, Redbeacon, Qwiki, Getaround e Soluto. Dalla prima Battlefield sono passati dieci anni, durante i quali le 648 startup partecipanti hanno raccolto (in tutto) investimenti per 6,9 miliardi di dollari (5,8 miliardi di euro). In 95 hanno chiuso una cosiddetta “exit”, cioè sono state vendute a un gruppo o sono state quotate in borsa.