Google, licenziato dipendente che aveva scritto un documento sessista

Tecnologia
Google è sotto indagine da parte del Dipartimento del Lavoro statunitense per le diseguaglianze salariali tra uomini e donne (foto: Getty Images)
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In un testo di dieci pagine un ingegnere di Big G, ora allontanato dall'azienda, aveva sostenuto che le differenze biologiche fra i sessi sono alla base della carenza di donne in lavori tecnologici e nei ruoli di leadership della Silicon Valley 

É costata il licenziamento a un dipendente di Google la scelta di scrivere un documento contenente tesi sessiste che ha fatto sorgere numerose polemiche attorno al colosso tecnologico. Nel testo di circa dieci pagine comparso sulla mailing list interna dell'azienda l'ingegnere di Big G, ora allontanato, sosteneva che le differenze biologiche fra i sessi sarebbero alla base della carenza di donne in lavori tecnologici e nei ruoli di leadership della Silicon Valley più in generale. In risposta alla bufera scatenata da queste affermazioni, Google si è vista anche costretta a ribadire il suo impegno su diversità e inclusione.

Le tesi dell’ingegnere

Il saggio di circa 10 pagine, redatto da un ingegnere di Google, è stato pubblicato integralmente da Gizmodo. In tremila parole il dipendente di Big G sostiene che tra gli uomini e le donne ci siano differenze genetiche e queste potrebbero spiegare il perché le seconde siano meno adatte a ricoprire ruoli di leadership. Non si tratterebbe, quindi, almeno secondo l'ingegnere stesso, di arretratezza culturale o discriminazione, ma di biologia. La conseguenza, in ogni caso, come si legge nel documento, è che nei posti di potere della Silicon Valley ci sono poche donne. Tuttavia, diversi studi hanno già smentito queste teorie e dimostrato come le differenze salariali e di possibilità di carriera tra uomo e donna dipendano invece effettivamente da fattori culturali e non biologici. Nonostante il documento abbia scatenato una vera e propria bufera sul web, l'autore ha ammesso di aver ricevuto anche molti apprezzamenti da parte di colleghi uomini che "gli sono grati per aver trattato un tema così importante che loro non avrebbero avuto il coraggio di sollevare per paura di essere licenziati".

La risposta di Google

Non è la prima volta che si parla di sessismo nella Silicon Valley. Google, infatti, è attualmente sotto indagine da parte del Dipartimento del Lavoro statunitense per le diseguaglianze salariali tra uomini e donne. La bassa quota di donne nei ruoli dirigenziali, poi, è oggetto di un dibattito che dura da anni. La risposta di Big G al documento sessista del proprio dipendente, poi licenziato, è arrivata dal vice presidente dell'ufficio di Google che si occupa di diversità e integrazione, Danielle Brown, la quale ha sottolineato che nel saggio scritto dal tecnico sono stati fatti assunti di genere errati che esprimono un punto di vista che l'azienda non vuole promuovere o incoraggiare.

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