Samsung, sì dei giudici alla class action "memorie bugiarde"

Tecnologia
Questo tipo di "pratica commerciale scorretta", secondo Altroconsumo, era già stata sanzionata nel 2014 da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Getty Images)
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Il Tribunale di Milano ha confermato integralmente l'ordinanza che dichiarava ammissibile l'azione di classe di Altroconsumo. Secondo l'associazione alcuni smartphone e tablet della casa coreana avrebbero avuto fino al 40% di memoria in meno di quanto dichiarato

"L'azione andrà avanti con la raccolta delle adesioni prevista a partire dal 1° luglio prossimo". Lo ha dichiarato Ivo Tarantino, responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo, commentando la decisione del Tribunale di Milano di rigettare il reclamo di Samsung contro la class action dell'associazione dei consumatori per le cosiddette "memorie bugiarde". I giudici, come si legge in una nota diffusa da Altroconsumo, hanno confermato integralmente l'ordinanza che dichiarava ammissibile l'azione collettiva. Infatti, secondo l'istanza dell'associazione, alcuni smartphone e tablet della casa coreana avrebbero avuto fino al 40% di memoria in meno rispetto a quanto indicato nella scheda tecnica del dispositivo.

 

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L'accusa

La nota di Altroconsumo spiega come le analisi in laboratorio condotte dall'organizzazione avessero dimostrato che negli smartphone e tablet venduti fino al dicembre 2014 la memoria dichiarata dal produttore era già occupata - mediamente per un terzo della capacità - dal sistema operativo e da applicazioni preinstallate. In alcuni casi, secondo Altroconsumo, lo "scostamento tra memoria dichiarata e effettiva poteva arrivare sino al 40%". L'associazione dei consumatori ricorda anche che questo tipo di "pratica commerciale scorretta" era già stata sanzionata nel 2014 da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato con una multa di un milione di euro comminata a Samsung.

Raccolta adesioni

"Chi è in possesso (o lo è stato) di uno smartphone o tablet Samsung – scrive Altroconsumo sul proprio sito - può richiedere un risarcimento per non aver potuto usufruire della memoria dichiarata dal produttore". Alcuni dei modelli interessati, secondo l'organizzazione, sono gli smartphone: Ace 4 SM-G357FZ, Ace II, Core Plus SM-G350 e Express II SM-G3815; e i tablet: Note Pro, Tab 3 10.1, Tab 3 8 e Tab 3 Lite. "Abbiamo stimato – si legge nelle nota – che è possibile riavere un importo che, a seconda del modello, può arrivare fino a 304 euro". Per il deposito delle adesioni, Altroconsumo ricorda che c'è tempo fino al 28 novembre 2017.

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