Sex toys e privacy: mega multa a produttore di vibratori “connessi”

Tecnologia
Foto dal profilo Twitter di We-Vibe

L'azienda We-Vibe è stata condannata a risarcire i consumatori per 3 milioni di dollari. Attraverso il dispositivo We-Vibe 4Plus, dotato di connessione  bluetooth e agganciato a una app, venivano tracciati i dati di chi lo utilizzava

La compagnia canadese di sex toys We-Vibe ha ricevuto una multa di circa 3 milioni di dollari perché uno dei suoi prodotti - un vibratore connesso a una app - tracciava dati sui consumatori e sull’utilizzo del dispositivo senza il loro consenso. Secondo il The Guardian, sarebbero state collezionate informazioni sulla temperatura e sull’intensità della vibrazione, rivelando così informazioni intime di chi aveva acquistato il sex toys.

 

Il dispositivo agganciato a una app e i problemi di privacy - Il prodotto in questione è il We-Vibe 4Plus, un vibratore venduto a circa 190 dollari, che si connette via bluetooth e che può essere controllato grazie ad una app. Il dispositivo, pensato anche per le coppie che vivono una relazione a distanza, si può gestire anche da remoto. Ma questo principio ha fatto sì che chi ne faceva uso poteva essere esposto a pericoli di sicurezza e privacy. Come hanno svelato gli hacker "goldfisk" e "follower" alla conferenza Def Con a Las Vegas, tra i rischi quello che qualcuno riuscisse a impossessarsi del dispositivo da distanza o quello dell'invio dei dati degli utenti alla società madre della We-Vibe, la Standard Innovation.

 

La reazione della Standard Innovation - Proprio la Standard Innovation ha deciso di rilasciare un commento sull’accaduto, come riporta Business Insider: ”Teniamo in grande considerazione la privacy dei consumatori e la sicurezza dei dati. Abbiamo intensificato la nostra nota sulla privacy, aumentato la sicurezza delle app, fornito ai clienti più scelte per i dati che condividono, e continuiamo a lavorare con i maggiori esperti in privacy e sicurezza per migliorare l’app. Con questo assetto, la Standard Innovation può continuare a concentrarsi nel creare nuovi, innovativi prodotti per i nostri consumatori”.

 

I risarcimenti - A chi ha usato l’app, ora, spetta un risarcimento di circa 7.500 dollari, mentre chi ha solo comprato l’oggetto, può avere diritto a 199 dollari. La decisione di accordare il risarcimento ai consumatori è arrivata dopo una class-action di successo, portata davanti a una corte federale dell’Illinois.

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