Tech summit di Dublino, 10 startup da tenere d'occhio

Tecnologia
Uno spazio espositivo di Samsung a Berlino (Getty Images)

L'appuntamento della capitale irlandese fa incontrare protagonisti del digitale con giovani imprese. Ne ha selezionate 100. Eccone alcune dalle grandi potenzialità

“Dove i leader di oggi incontrano la tecnologia di domani”. Così si descrive il Dublin Tech summit, uno degli appuntamenti più importanti dell'anno nel settore digitale. Nonostante il Web summit sia volato a Lisbona, la capitale irlandese non intende perdere il ruolo di piazza tecnologica. Nella due giorni (in programma il 15 e il 16 febbraio) sono attese più di 10mila presenze e 200 relatori che si alterneranno su 8 palchi. E 100 startup. Sono quelle selezionate dal Tech summit, tra le più innovative del panorama mondiale. Alcune sono allo stato embrionale, ma a Dublino avranno una vetrina importante. Eccone 10 di cui sentiremo parlare.

 

Takumi – Tutti possono essere famosi per 15 minuti. A patto di avere più di 1000 follower. Takumi è una piattaforma che mette in contatto gli utenti di Instagram con un certo seguito con i marchi. Per guadagnare attraverso foto e creazione di contenuti non servono milioni di fan.

 

ImpressMeImpressMe è un'app che parte da una convinzione: i migliori talenti non si individuano con il curriculum ma con il passaparola. L'obiettivo è assumere le persone giuste senza passare dalle agenzie. Le imprese inseriscono una richiesta, ImpressMe la inoltra a una rete di utenti qualificati che attivano i propri canali per cercare un professionista di provata fiducia.

 

Design wizard – Tutti hanno bisogno di pubblicità. E con i canali digitali è possibile promuovere la propria attività anche in modo diretto. Non tutti, però, hanno dimestichezza con il design. Design wizard mette a disposizione 13 mila grafiche e 230 mila immagini per dare forma alla vostra immaginazione in modo semplice e intuitivo.

 

 

Stagelink Stagelink è uno strumento per i musicisti. Si collega alla pagina Facebook dedicata, raccoglie dati e indica in quali luoghi c'è più seguito. Aiuta così a scegliere in modo efficace le prossime tappe del tour. E, una volta definite, invia notifiche ai follower e fa partire le pre-vendite in modo da finanziare i concerti.

 

Azimap – Le città saranno sempre più affollate. Allo stesso tempo, cresce il numero delle informazioni capaci di migliorare la mobilità. Azimap nasce per elaborare dati e tradurli in mappe di grande impatto grafico.

 

Votebash Votebash è una delle startup più mature del lotto. Nata nel 2011, è una piattaforma che chiede agli utenti di votare sondaggi. Qual è la novità? Che i partecipanti sono premiati con dei coupon. Le aziende hanno informazioni fresche a prezzi minori. E gli utenti ci guadagnano.

 

Karmagenes – Da dove deriva il nostro comportamento? Spesso dai geni, anche se non lo sappiamo. Karmagenes svela questo collegamento: analizza il Dna dalla saliva, dice quali delle nostre abitudini scorrono nelle nostre vene e qauli dipendono da altri fattori (educazione, ambiente, esperienze). Non è solo curiosità: è anche un modo per assecondare la nostra natura per vivere meglio. Funzionerà?

 

FoodMarple FoodMarple è ancora in fase di pre-ordine. Si tratta di un “tracciatore digestivo”: fa più o meno quello che fanno gli smartwatch per il fitness. Solo che si concentra sulla digestione. Il dispositivo individua quali sono i cibi che il nostro organismo assimila con più difficoltà. E suggerisce così la migliore dieta possibile.

 

Verivoo - Verivoo è un'altra giovanissima startup. Il suo prodotto (un'app) deve ancora essere lanciato. Punta a superare uno dei problemi più rilevanti nelle piattaforme che si basano sulle recensioni degli utenti: le valutazioni false (gonfiate o volutamente critiche). Anche Verivoo permette di dare la propria opinione, ma con una maggiore attenzione al contrasto dei fake.

 

Timepot - Timepot analizza le medie imprese per capire come gestiscono il tempo. In questo modo consente di individuare le falle, i processi che fanno perdere ore preziose, i settori meno produttivi e quelli che, al contrario, meritano qualche minuto in più.

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