Poker, l’intelligenza artificiale batte per la prima volta l’uomo

Tecnologia
La prima partita di poker tra un uomo e una macchina si giocò nel 2007 a Vancouver in Canada tra Ali Eslami e Polaris, un computer sviluppato dall'Università di Alberta (Getty Images)

La macchina che ha sconfitto quattro professionisti si chiama Libratus ed è stata sviluppata dai ricercatori dello stesso istituto da cui nacque Deep Blue, il super-computer che nel 1997 sconfisse il campione del mondo di scacchi Garry Kasparov

Dopo essere stato sconfitto dai computer negli scacchi e al gioco cinese Go, l’uomo deve cedere il passo alle macchine anche nel poker. Quattro giocatori professionisti, infatti, sono stati battuti al termine di una maratona durata 20 giorni nella variante del “No-Limit Texas Hold’em”, conosciuto come il poker alla texana. La tecnologia capace di tale impresa si chiama Libratus ed è stata sviluppata dalla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania. La prima vittoria dell’intelligenza artificiale sull’uomo nel poker è un risultato definito storico dai ricercatori, perché potrebbe portare all’applicazione di questa tecnologia anche in altri campi come quello militare o sanitario.

 

Non solo fortuna – La sconfitta del team composto da quattro giocatori professionisti di poker, Jimmy Chou, Dong Kim, Daniel McAulay e Jason Les al Rivers Casino di Pittsburgh non è stata solo un caso. Oltre a sfruttare la propria potenza di calcolo e una memoria da 274 terabytes, l’algoritmo di Libratus ha analizzato le falle nella propria strategia al termine di ogni sessione giornaliera di gioco. Di solito gli sviluppatori si concentrano sulle debolezze degli avversari, ma questo computer è stato programmato per fare il contrario: ridurre i limiti nella propria strategia analizzando le mancanze che gli avversari stessi erano riusciti a sfruttare. “È stata una vittoria statisticamente significativa e non una semplice questione di fortuna”, ha detto sul portale dell’Università di Pittsburgh il professor Tuomas Sandholm, uno degli sviluppatori di Libratus.

 

La capacità di bluffare – Libratus ha utilizzato appena il 46% della propria capacità computazionale, ma tanto è bastato per avere la meglio sui suoi avversari umani. L’intelligenza artificiale ha appreso qualcosa di nuovo ogni giorno studiando le strategie dei rivali e migliorando la propria, bluff compresi. “Il computer non può vincere a poker senza bluffare”, ha detto Frank Pfenning, direttore del dipartimento di Computer Science presso la CMU’s School. “Sviluppare un’intelligenza capace di fare questo è un passo scientifico enorme che apre la strada a svariate applicazioni”.

 

Deep Blue e la sconfitta di Kasparov – Dalla Carnegie Mellon University sono usciti anche i tre studenti che negli anni ’80 svilupparono una macchina capace di giocare a scacchi, ChipTest. Il trio venne assunto dalla Ibm e ChipTest venne ulteriormente sviluppato diventando Deep Blue, il super computer capace di battere nel 1997 il campione del mondo di scacchi, Garry Kasparov.

 

Applicazioni future – La ricerca che ha portato allo sviluppo di Libratus non era focalizzata solo sul poker, ma ha utilizzato questo gioco per testarne le capacità. L’intelligenza artificiale di Libratus potrebbe essere utilizzata in tutte le situazioni di informazione asimmetrica tra le parti: nel poker, infatti, neanche un computer può sapere all’inizio del gioco quali carte abbia in mano il suo avversario. Tra le applicazioni possibili, quindi, ci potrebbero essere negoziazioni e scambi in ambito militare e anche alcune forme di finanziamento. “Immaginate – ha detto Pfenning – che il vostro smartphone possa un giorno trattare per voi il prezzo più conveniente di una automobile nuova che volete acquistare. Questo è solo l’inizio”.

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