Smart ready to share: nasce il primo car sharing tra gli utenti

Tecnologia
Una Smart Fortwo inserita nel servizio "Smart ready to share" (foto Daimler)
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È la nuova idea del gruppo Daimler: non sarà una flotta a mettere a disposizione le proprie auto, ma saranno gli iscritti a farlo. L'azienda ha annunciato una fase di test che inizierà dalla prossima primavera in quattro città tedesche

La nuova frontiera del car sharing passa dalle auto dei privati e si chiama “Smart ready to share”. L'idea del gruppo Daimler (che detiene, tra gli altri, i marchi Mercedes-Benz e Smart), pioniere nella sharing mobility, è una sorta di Airbnb delle quattro ruote e prevede di condividere la propria automobile con altri utenti autorizzati. Tutto questo grazie alle tecnologie di riconoscimento digitale e satellitare già funzionanti per Car2go, quindi senza necessità di scambiarsi le chiavi della vettura. Il progetto diventerà realtà a partire dalla primavera 2017 con una fase di test sui modelli Smart Fortwo in quattro città tedesche: Stoccarda, Colonia, Berlino e Bonn.

 

Come funziona il nuovo servizio – Il funzionamento di questo nuovo servizio è molto semplice: basta avere uno smartphone e iscriversi alla nuova piattaforma che gestisce il servizio. Gli utenti verranno avvisati con una mail quando il proprietario decide di mettere a disposizione la vettura. La fase successiva è praticamente identica a quella del car sharing "pubblico", con la prenotazione e l'apertura del veicolo tramite smartphone attraverso un codice letto da un dispositivo elettronico montato a bordo dell'auto.

 

La tracciabilità delle auto – Gli ideatori di Smart ready to share hanno pensato a un sistema in grado di registrare ogni informazione riguardante lo stato della vettura in condivisione in modo da rendere ogni mezzo totalmente tracciabile. I computer di bordo monitoreranno gli orari, i percorsi, le identità delle persone autorizzate alla guida, in modo da assicurare totalmente il padrone del veicolo. Che resterà, pertanto, l'unico soggetto in grado di decidere quando e a chi consegnare la propria due posti e in quale “home zone”, l'area di parcheggio, farla riconsegnare. Nella prima fase del servizio Smart sarà responsabile dei costi assicurativi che successivamente verranno calcolati dalla piattaforma e posti a carico degli utilizzatori.

 

L'esperienza di Smart – Nel 2013, dopo l'apertura del mercato agli investitori privati, Car2go è stato il primo attore a entrare nel settore de sharing mobility in Italia. Oggi, in un quadro nazionale che vede 5764 utenti suddivisi in 29 grandi città, l'azienda conta 1880 vetture e 225mila fruitori del servizio, seconda solo all'italiana Enjoy che conta su un parco macchine di 2080 veicoli per un numero di iscritti di poco inferiore alle 400mila unità. L'introduzione della sharing mobility con le autovetture, nelle intenzioni di Daimler, è un passo avanti verso l'obiettivo interno denominato "Case". In sintesi, un sistema di mobilità connesso, autonomo, a servizio condiviso ed elettrico che, secondo l'azienda tedesca, dovrebbe ostituire il futuro della mobilità. La maggior parte delle case automobilistiche sembrano procedere in questa direzione diventata quasi obbligatoria dopo l'ingresso sul mercato delle quattro ruote di Waymo, società per lo sviluppo della guida autonoma, controllata da Alphabet (la holding cui fa capo Google). “Molte persone - ha dichiarato il ceo di Smart, Annette Winkler - “hanno iniziato a cambiare la propria mentalità, passando da una visione della società incentrata sull’ 'io' a una incentrata sul 'noi' ”.

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