Facebook, un nuovo virus si diffonde con un messaggio di posta privata
TecnologiaL'allarme è stato lanciato dalla Polizia di Stato: cliccando sulla finta comunicazione l'aggressione informatica si trasmette agli amici dell'utente colpito
La Polizia di Stato ha smascherato un nuovo virus informatico che minaccia gli utenti di Facebook. Come già successo in passato per diffonderlo gli hacker hanno pensato all'escamotage di un finto messaggio di posta privata inviato da uno degli amici presenti nelle liste degli iscritti al social network.
Ignorare e cestinare - L'allarme è stato lanciato dalla Polizia di Stato attraverso un post sulla propria pagina Facebook "Una vita da social". Gli esperti mettono in guardia gli utenti dall'aprire un messaggio riportante in oggetto "Hei, che ci fai in questo video?". Cliccandolo, scrive la Polizia, si innesca la truffa e il virus viene inoltrato, nella stessa forma, a tutti "gli amici". Inoltre, una volta aperto il messaggio, si viene indirizzati a una falsa pagina Facebook che invita ad installare "Ad Facebook Evita", estensione che promette di bloccare gli annunci pubblicitari ma che in realtà altro non è che un software dannoso per il computer. Il consiglio che i tecnici danno per evitare di essere infettati è quello di ignorare il messaggio ed eliminarlo senza aprirlo.
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I precedenti - Le tecniche dei pirati informatici per diffondere virus tramite il social network di Mark Zuckerberg sembrano non essere cambiate di molto nel corso degli anni. Uno dei casi più famosi è stato quello verificatosi nel 2011 all'indomani dell'uccisione di Osama Bin Laden da parte dei Navy Seals americani. Gli hacker avevano ben presto diffuso un link dal titolo "Il video dell'esecuzione di Bin Laden!" che avrebbe dovuto portare l'utente alle immagini dell'uccisione del capo di Al Qaeda, ma che invece una volta cliccato infettava il computer e faceva partire dall'account Facebook aggredito messaggi fittizi alle liste di amici. Nello scorso novembre è stato invece smascherato un virus, ancora una volta trasmesso attraverso un falso messaggio di posta privata, che diffondeva una foto dall'estensione ".svg" capace di infettare in pochi minuti il computer dell'utente che decideva di visualizzarla.