Zuckerberg svela l’assistente domotico Jarvis
TecnologiaÈ un sistema di intelligenza artificiale ideato dal fondatore di Facebook. Impara dalle abitudini dell’utente e usa un linguaggio naturale, nato per gestire tutti i dispositivi di casa
Il 2016 sta per terminare ed è tempo di bilanci anche per Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook. Lo scorso gennaio, infatti, il Ceo del social network di Menlo Park si era prefissato come "sfida personale" per quest’anno lo studio di un assistente personale per la casa basato sull’intelligenza artificiale. Il 19 dicembre ha svelato i risultati raggiunti da questo punto di vista nel blog collegato al suo profilo Facebook: "Ho costruito un sistema semplice di intelligenza artificiale con il quale posso parlare attraverso il cellulare e il computer e che è in grado di controllare la casa, dalle luci alla temperatura, dalla musica all’impianto di sicurezza".
Il maggiordomo di Iron Man - Il progetto è un obiettivo individuale di Zuckerberg, quindi non nasce come un prodotto Facebook anche se il suo ideatore non ha escluso che possa diventarlo. L’assistente si chiama Jarvis ed è un tributo a una tra le intelligenze artificiali più famose del cinema: il maggiordomo del personaggio dei fumetti Iron Man. Proprio come quest’ultimo anche la creazione di Zuckerberg si palesa come una voce capace di connettersi a tutti i dispositivi della casa gestendoli secondo la volontà del proprietario.
Lo scenario del mercato - Assistenti domotici di questo tipo sono già stati lanciati sul mercato da Google, Amazon e Apple, ma Jarvis si distingue per la capacità di apprendere dalle abitudini dell’utente e per l’abilità di interagire usando un linguaggio naturale. Inoltre le frasi che pronuncerà probabilmente avranno un doppiatore d’eccezione: lo scorso ottobre, infatti, Zuckerberg aveva pubblicato sul suo profilo Facebook un post in cui diceva di essere alla ricerca di una voce per il suo Jarvis e tra le risposte era arrivata anche quella di Robert Downey Jr., l’attore che ha interpretato Iron Man al cinema.
Lo sviluppo - Jarvis "impara i miei gusti e le mie abitudini, come nuove parole e nuovi concetti - scrive Zuckerberg - può anche intrattenere Max (sua figlia)", e tra le varie tecnologie utilizza "il riconoscimento vocale e dei volti". La sfida più grande per il suo sviluppo, ammette il Ceo di Facebook nel post, è stata quella della connessione con gli altri dispositivi: "Prima di costruire un'intelligenza artificiale ho dovuto scrivere del codice per connettere tra loro questi sistemi, basati su diversi linguaggi e protocolli".