Ue, Paesi liberi di tagliare l'Iva sugli ebook e sui prodotti digitali

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Gli stati membri saranno liberi di decidere il valore dell'Iva sugli ebook (Getty Images)
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Presentato il pacchetto legislativo della Commissione con cui si parifica l'imposta sui prodotti online a quella per i cartacei. Previsto uno sportello unico per la dichiarazione fiscale, sgravi alle startup e stop alle esenzioni le piccole vendite extra-Ue

È arrivato il via libera dell'Unione Europea sui tagli dell'Iva per la vendita di ebook e giornali online. È questa una delle norme più importanti contenute nel tanto atteso pacchetto legislativo con cui la Commissione Ue intende riformare il sistema degli sgravi fiscali per il settore dell'e-commerce nell'eurozona.

 

Iva uguale per ebook e libri – Nella prima parte della proposta la Commissione ha cercato di riordinare la materia fiscale riguardante il mercato dell'editoria digitale equiparando l'imposta sul valore aggiunto dei prodotti digitali, come gli ebook e i giornali online, ai corrispondenti prodotti cartacei. Il passaggio della proposta potrebbe mettere definitivamente in regola l'Italia nel quadro normativo europeo dal momento che il nostro paese ha già adottato da un anno il sistema dell'Iva parificata. Bruxelles ha fatto inoltre sapere che le nuove norme non saranno vincolanti per gli stati membri che, pertanto, potranno decidere in totale autonomia sulle regole dei propri regimi fiscali.

 

Lo sportello unico – Cade il muro anche per quanto riguarda il riconoscimento fiscale delle imprese operanti in rete che non saranno più tenute a registrarsi in ogni Paese in cui vendono i propri prodotti. Per loro sarà sufficente iscriversi al One-stop-shop, un portale unico simile a quello già esistente per i venditori delle App, al quale trasmettere ogni tre mesi la propria dichiarazione Iva. L'introduzione del One-stop-shop permetterà l'effettivo pagamento dell'imposta sul valore aggiunto nello stato del consumatore finale e – scrive la Commissione - “consentirà alle imprese dell’Ue di risparmiare 2,3 miliardi l’anno e di ridurre del 95% le pratiche amministrative”. In più gli Stati potranno recuperare l'Iva evasa sulle transazioni online che, stando agli ultimi dati forniti, vale circa 5 miliardi di euro all'anno.

 

La stangata per gli acquisti extra Ue – Se da una parte il pacchetto della Commissione prevede agevolazioni fiscali per le piccole aziende con introiti sotto i 10mila euro e le start-up con un volume d'affari inferiore ai 100mila euro l'anno, dall'altra introduce un pesante stop alle esenzioni per i prodotti acquistati online extra-Ue. Cade, infatti, la non tassabilità dei prodotti con un valore di vendita inferiore ai 22 euro che, stima Bruxelles, ammontano ogni anno a circa 150milioni di pezzi venduti. Alla base di quest'ultimo provvedimento c'è il doppio obiettivo dichiarato di eliminare la discriminazione per i prodotti Ue, che invece non godono dell'esenzione, e di evitare l'aumento dell'evasione da parte dei venditori extra-Ue sui prodotti di fascia alta fatti rientrare illegalmente in quelli esenti da Iva.

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