Guida assistita: presto sensori a bordo per rendere le auto più sicure

Tecnologia
Una nuova generazione di sensori alla guida (Getty Images)
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Mini-dispositivi per misurare le distanze, registrare i parametri di chi guida e lanciare eventuali allarmi. Il mercato dei sensori per facilitare i trasporti cresce. Verso i veicoli autonomi

Prima delle auto driverless ci saranno loro: i sensori che renderanno la guida più facile e sicura. Secondo il Fuji Chimera Research Institute, il mercato delle componenti che assistono il trasporto varrà 164 miliardi di dollari entro il 2020 e oltre 210 nel 2025. Alcuni sono già presenti negli abitacoli, altri sono ancora in fase di sviluppo: di certo rappresentano il passaggio obbligato verso i veicoli completamente autonomi.

 

Le novità dal GiapponeStanley Electric è una multinazionale giapponese che produce sistemi di illuminazione. Un nuovo sensore sfrutta la stessa tecnologia per definire l'ambiente circostante. Invia un raggio di luce e calcola il tempo che impiega a tornare indietro dopo aver colpito un oggetto. In questo modo riesce a monitorare le distanze in tempo reale.

Il nuovo sensore è molto compatto, una caratteristica che consente di essere inserito in un'auto senza rubare spazio o condizionare il design. Potrebbe quindi offrire un panorama a 360 gradi, più completo rispetto agli attuali sensori di parcheggio. Secondo Nikkei.com, il lancio commerciale è previsto per il 2018.

Un'altra società giapponese, Taiyo Yuden, sta sviluppando un sensore integrato nei sedili per rilevare i parametri di chi guida. Anche in questo caso, si va verso dispositivi ultra-compatti, in modo da essere camuffati con facilità. Tra i dati rilevabili grazie al sensore ci sono quelli relativi a una postura corretta e ai parametri biologici. Registrando il battito cardiaco, ad esempio, è possibile capire se chi guida è troppo nervoso o troppo stanco e lanciargli un avvertimento.

 

Verso un sistema di bordo integrato  - TE Connectivity ha sviluppato sensori, installabili nell'asfalto, per ottenere informazioni sul traffico utili per migliorarne la gestione. Se poi si passa dall'esterno all'interno, ecco un dispositivo anti-appannamento applicabile allo specchietto retrovisore. Rileva il grado di umidità del parabrezza e regola automaticamente il flusso di aria, in modo da mantenere una visibilità ottimale senza distrazioni e spreco di energia.

Sono solo alcuni esempi di un comparto che cresce. Anche Intel ha investito sui trasporti. Ha da poco lanciato una nuova versione di Atom, processore pensato per auto connesse e Internet of things. E ha una divisione dedicata all'automotive, che propone un sistema centralizzato di gestione di tutto quello che può starci in un abitacolo: audio, video, connessioni wireless, riconoscimento vocale e gestuale, navigazione e dispositivi di guida assistita.  

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