Addio a Carlo Sassi, l'inventore della moviola e del calcio in fotogrammi

Saluta e se ne va in silenzio, con la compostezza di sempre, da lassù potrà godersi la “sua” Cremonese imbattuta, nei piani alti della serie A. Che Carlo Sassi fosse tifoso grigiorosso l’avevamo scoperto diversi anni dopo le sue analisi alla moviola della Domenica Sportiva, nel salotto di Quelli che il calcio. Laddove, svestiti i panni dell’attento ed anche un po' austero moviolista, aveva dato modo a tutti di scoprire il suo lato più ironico e rilassato, da vero appassionato e tifoso di calcio. Carlo Sassi, ovvero il calcio e la televisione, più popolare di così non si può. E ancora: l’inventore dello strumento che, dalla seconda metà degli anni ‘60, ha portato nelle case degli italiani fotogrammi di veri o presunti errori arbitrali, rigori dati o negati, fuorigioco e gol fantasma, benzina di quelle polemiche da bar che da sempre non fanno che dare ragione ad un certo Winston Churchill quando sosteneva: “Gli italiani perdono partite di calcio come fossero guerre…”. Carlo Sassi voleva fare il calciatore ma un infortunio ne aveva interrotto la carriera ben presto. Ed allora il lavoro in banca, prima di entrare in RAI, nel 1960. L’intuizione qualche anno dopo: dal 1967, anche se altre fonti riportano che in realtà un primo assaggio di moviola c’era già stato nel 1965, nella Domenica Sportiva condotta da un altro gigante della Tv di nome Enzo Tortora. Carlo Sassi, insieme al fido Heron Vitaletti, comincia ad ispezionare con un macchinario capace di rallentare le immagini frame dopo frame i filmati, allora piuttosto esigui, delle sintesi delle partite di serie A, per andare a verificare se questa o quella protesta fosse giustificata. Il calcio e la polemica da bar, portata in TV, davanti alla platea della Domenica Sportiva. Carlo Sassi diventa più popolare di Rivera e Mazzola, nulla sarà più come prima. Anche i giornalisti chiamati a confezionare i servizi per novantesimo minuto o per la stessa Domenica Sportiva, di fronte a casi spinosi non si sbilanciano: “Lasciamo alla moviola di Sassi il verdetto”. E lui, che ha già capito che sui sentimenti e sul tifo di milioni di appassionati non si può scherzare, bada bene a non sbilanciarsi, facendo parlare le immagini e lasciando ognuno libero di confezionarsi la propria verità assoluta. Serio, professionale ed analitico, raramente fa trasparire la sua idea sul singolo caso specifico, meno che meno la sua fede calcistica, che scopriremo appunto diversi anni dopo. Sarà sempre così in ogni singolo episodio, anche nella madre di tutte le polemiche: il 10 maggio 1981, Carlo Sassi fa vedere e rivedere il famigerato gol annullato a Ramon Turone nel match scudetto Juventus-Roma, stando ben attento a ripetere più volte la frase “dalle immagini non si può stabilire se fosse fuorigioco o no”. Da giornalista esperto, aveva fiutato l’aria, ma forse nemmeno lui poteva prevedere che quell’episodio avrebbe ispirato libri e film inchiesta, ancora 40 anni dopo. Carlo Sassi resterà alla Domenica Sportiva fino al 1991 e forse oggi da lassù sorriderà, anche con una punta di orgoglio. Perché nell’era del fuorigioco automatico, del campo sezionato centimetro per centimetro e di un VAR capace di mostrare un tacchetto alla volta, Carlo Sassi avrebbe potuto fare la moviola con la mano sinistra. Lui e Vitaletti di immagini ne avevano poche, ed allora toccava ingegnarsi. Non si vede la posizione di partenza dell’attaccante che fatto gol? Sul prato si intravede l’ombra, si può immaginare che….L’arbitro ha estratto il cartellino rosso: non sappiamo cosa gli abbia detto il giocatore cacciato, ma si vede che agita le mani….La schiera dei “varisti” moderni non si offenderà: la moviola era e rimane Carlo Sassi. P.s. abbiamo lo stesso cognome ma no, non siamo parenti. Ma è anche grazie a Carlo Sassi che negli anni ’70 ed ’80 ci siamo appassionati al calcio. Perché senza il verdetto finale della moviola la domenica non poteva considerarsi conclusa.

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Stefano Sassi