Flavio Cobolli: "Grazie ai miei genitori, mi hanno permesso di sbagliare"

Flavio Cobelli è il numero 25 della classifica ATP, il tezo uomo del tennis italiano, dietro Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, contro cui è uscito per infortunio al terzo turno degli US Open pochi giorni fa. E già guarda al futuro, all'impegno in Laver Cup. Siamo stati a Genova per incontarlo in occasione di un evento organizzato dal suo sponsor Pulsee Luce e Gas. Flavio come stai e quando rientri? Sto bene, sto bene. Sono appena tornato da New York e rientrerò a breve in Laver Cup a San Francisco, dove giocherò la mia prima partita dopo gli Us Open. A proposito di US Open, cosa ti ha lasciato questa trasferta americana? Mi ha lasciato che comunque sono un giocatore, un giocatore forte che può giocare su tutte le superfici. Sono partito male quest'anno con un po' di infortuni, un po' di sconfitte che mi hanno insegnato tanto e a cercare di migliorarmi sempre. Di ascoltare un po' le persone che che mi stanno vicino. Credo che sia stata una stagione bella. Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Il mio obiettivo principale è far parte della squadra di Coppa Davis, perché amo questa competizione e voglio provare a vincerla. E poi, magari, l’anno prossimo migliorare la mia classifica. Hai visto la finale degli US Open tra Alcaraz e Sinner? Ci dai un commento? Non ho potuto seguirla molto perché ero al 50esimo anniversario di matrimonio dei miei nonni. Hanno festeggiato le nozze d’oro e sono stato alla cerimonia per quasi tutta la serata. Però ho visto qualche spezzone, soprattutto del terzo e quarto set. Mi sono divertito molto, come sempre, a guardarli. Ogni loro partita è diversa e mi ha fatto capire tante cose che posso imparare. Sono fantastici, tutti e due, sono due ragazzi magnifici che mi insegnano tanto ogni giorno. Ogni partita tra loro due è diversa. La cosa più interessante è che tutti e due cambiano tattica ogni partita che giocano tra di loro. C'è qualcuno in particolare a cui vuoi dire grazie per quello che hai raggiunto? I miei genitori sono stati incredibili. Mi hanno lasciato libero fin dal primo giorno, mi hanno permesso di sbagliare e di fare scelte autonome. Sono molto grato a loro. Una persona che voglio ringraziare in particolare è mio fratello. Non ha avuto la fortuna di avere il mio stesso talento nello sport. Capisco quanto possa essere difficile per un fratello averne uno sotto i riflettori. Ma è sempre stato il mio primo tifoso, siamo molto legati. Devo ringraziarlo per la persona che è e per quello che mi fa essere. Anche grazie a lui sono il giocatore che sono oggi. Cosa ti è rimasto dei quarti di finale raggiunti a Wimbledon? Mi è rimasta tanta voglia di riprovarci. Di giocare di nuovo quel tipo di partite contro quei giocatori, su un campo così. Sono sicuro che prima o poi tornerò a giocare lì. Sei tifoso della Roma, cosa ne pensi della squadra di Gasperini? Su questo sono un po’ scaramantico, quindi non lo dico... Però sì, sono tifoso della Roma e la seguirò sempre. Giochi ai videogames? Giocavo molto a FIFA da piccolo. Ora un po’ meno, non ho tempo e non posso portarmi la PlayStation ovunque. Però sì, sono un amante di FIFA.

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Flavio Cobolli: "Grazie ai miei genitori, mi hanno permesso di sbagliare"

Giovanni Mirenna