Julio Velasco, chi è l'allenatore argentino dell'Italia della pallavolo femminile

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 “Godiamoci ciò che abbiamo e non sempre ciò che non abbiamo”, così aveva commentato il ct azzurro dopo la vittoria della semifinale contro la Turchia. Con questa mentalità ha portato le azzurre del volley a un trionfo storico: medaglia d'oro ai Giochi. Ecco chi è il ct argentino

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“Qui e ora”. Il resto non conta. È con questa mentalità che Julio Velasco ha guidato la nazionale femminile di pallavolo sul gradino più alto del podio. Una medaglia storica che arriva dopo anni di sacrifici, sfide e un cammino verso Parigi contrassegnato da speranza, adrenalina e finalmente lacrime di gioia. “Godiamoci ciò che abbiamo e non sempre ciò che non abbiamo”, così aveva commentato il ct azzurro dopo la vittoria della semifinale contro la Turchia. E allora festeggiamo. Perché quest’oro olimpico era possibile, sì. Ma non affatto scontato. E parte - molto - di questi festeggiamenti lo si deve a chi ha sempre cercato di portare avanti una mentalità vincente che parte dal saper perdere. Ventotto anni dopo quella finale olimpica di Atlanta ‘96. Con la “nazionale del secolo”. Persa. O meglio, "vinta con un argento". Ecco chi è Julio Velasco.

La storia

Julio Velasco nasce a La Plata, in Argentina, il 9 febbraio 1952. L'incontro con la pallavolo dunrate gli anni dell'università, dove studia filosofia. Nel 1982 diventa vice-allenatore della Nazionale argentina. L'anno successivo approda in Italia nel 1983 per allenare Jesi. Protagonista dell'epoca d'oro della Panini Modena, diventa ct della Nazionale maschile nel 1989 portando gli azzurri a vincere Europei, World League e Mondiali. Un ciclo vincente a cui manca solo l'oro olimpico, sfiorato con il secondo posto ai Giochi di Atlanta 1996. Anche se per lui non è mai stata un’ossessione. "Non ho mai vissuto la mancanza dell'oro olimpico come qualcosa che dovevo raggiungere. Penso sempre a guardare quello che uno ha, è un'ingiustizia che quell'argento non fosse stato valorizzato per quel che è” ha spiegato.  Dopo un biennio come ct dell'Italia femminile, si trasferisce poi nel mondo del calcio come dirigente. Poi il ritorno alla pallavolo nel 2001 come ct della Repubblica Ceca. Alternanza tra club italiani e panchine internazionali come Spagna, Iran e Argentina fino al giugno del 2019 quando la Federazione Italiana Pallavolo gli propone l’incarico di Direttore Tecnico del settore giovanile maschile. Da quando è lui il dt, il settore giovanile maschile ha conquistato una medaglia d’oro ai Campionati del Mondo Under 19, medaglia d’argento ai Campionati del Mondo Under 21, medaglia d’oro ai Campionati Europei Under 18 nel 2020 e medaglia d’argento ai Campionati Europei Under 20. Nel 2021, invece, ha vinto a Cagliari il Campionato del Mondo Under 21. Sotto la sua supervisione tecnica, nel 2022 le Nazionali Giovanili Maschili hanno conquistato le rassegne continentali under 18, 20 e 22. A questi tre titoli si è aggiunto anche il primo posto all’EYOF (European Youth Olympic Festival). Ed eccoci al 2024. “Julio Velasco nuovo ct della Nazionale femminile” annuncia in una nota ufficiale la Federazione Italiana di pallavolo. Una nuova avventura che culmina l’11 agosto: l'Italia vince le Olimpiadi.

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La mentalità

Lo sanno tutti, e lo sa anche il grande allenatore argentino quanto vale questo oro. E per questo ringrazia chi lo ha messo in condizione di lavorare al massimo: in fondo da ottobre, quando è cominciata l'avventura con questo team, è iniziata anche la vera rivoluzione. Fatta di un gruppo che ora è squadra, di ragazze che sanno gioire del gesto del singolo per arrivare alla festa finale. "Quando vinci a questa età può essere il buon momento per fare altro sempre dentro la federazione, vediamo", dice il ct della Nazionale. "Come si riparte ora? La prossima volta quello che abbiamo fatto conta zero. Ora più che mai dobbiamo dire di essere umili, che non significa dire che non abbiamo fatto niente ma vuol dire continuare a imparare. Io poi vado controcorrente e dico che il mondiale vale più dell’olimpiade".

Julio Velasco - ©Ansa

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