Olimpiadi 2024, Filippo Macchi dopo finale di scherma: "Rispettare decisioni arbitri"

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Il campione italiano di fioretto, neo vincitore della medaglia di argento a Parigi 2024, calma gli animi dopo le contestazioni per l'arbitraggio che ha fatto vincere l'oro al cinese Long Ka Cheung. "Sono arrivato secondo alla gara più importante per ogni atleta che pratica sport e proprio perché pratico questo sport ho imparato che le decisioni arbitrali vanno rispettate, sempre!", ha scritto il 22enne. La Federazione internazionale di Judo: "Accuse infondate da parte degli italiani"

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"Ne ho sentite di ogni, ti hanno derubato, arbitraggio scandaloso, è una vergogna. Eppure a me viene da dire che sono proprio un ragazzo fortunato. Ho 22 anni, una famiglia stupenda, degli amici strepitosi e una fidanzata che mi lascia costantemente senza parole. Sono arrivato secondo alla gara più importante per ogni atleta che pratica sport e proprio perché pratico questo sport ho imparato che le decisioni arbitrali vanno rispettate, sempre!". Così in un post sui social Filippo Macchi, medaglia d'argento nel fioretto alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il 29 luglio il presidente della Federscherma, Paolo Azzi, ha affermato che "presenterà una protesta formale alla Fie e al Cio per l'inaccettabile arbitraggio della finale olimpica" del fioretto maschile. "La protesta - ha reso noto la Federscherma - è supportata dal presidente del Coni, Giovanni Malagò". 

Macchi: "Smaltiamo la delusione e godiamoci questa medaglia"

"Conosco - ha aggiunto il 22enne - entrambi gli arbitri, non mi viene da puntare il dito contro di loro e colpevolizzarli del mio mancato successo anche perché non porterebbe a nulla se non a crearmi un alibi. Quello che è successo appartiene al passato, ormai è andata, quello che succederà in futuro dipenderà da me! Io sono una persona che ambisce sempre al massimo, che non si accontenta mai e proprio perché non mi accontento mai non sono stato in grado di gioire immediatamente della medaglia ottenuta. Tempo fa - ha proseguito Macchi . una persona a me cara, nonché una grandissima campionessa mi disse: 'Una medaglia si festeggia sempre!'. Ed effettivamente questa medaglia si merita gioia e felicità e quindi smaltiamo la delusione, che è tanta, e godiamoci ciò che è stato. Ci sarà tempo per tornarci sopra per capire gli errori che ho fatto e cercare di migliorare ancora di più. D'altronde la vita è fatta di ostacoli, a volte si superano, altre volte ci si inciampa e si cade ma la differenza la fa chi ha la forza di rialzarsi. Ora ci aspetta una gara a squadre importantissima e io con i miei compagni, nonché amici, abbiamo tantissima voglia di dare il massimo e superarci", ha concluso il campione.

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Il match contestato

 

Il polverone - l'ennesimo riguardante gli arbitraggi in questa edizione delle Olimpiadi - si è alzato quando nella finale di fioretto di Parigi 2024 è stata decretata la vittoria, per 15-14, del rappresentante di Hong Kong, Long Ka Cheung. Lui l'afliere italiano per le prime 28 stoccate si erano equivalsi. Il fiorettista cinese aveva guadagnato un forte vantagglio all'inizio, fino al 10-7, ma poi Macchi, vera sorpresa della prova di fioretto, si era portato fino al 14-12. A quel punto l'oro sembrava cosa fatta. E invece Cheung ha raggiunto Macchi sul 14-14. Da quel momento, l'arbitro Hao Chih Huang (Tapei) non se l'è più sentita di prendere decisioni senza l'ausilio del Var. E così per due volte ha deciso di non decidere. Alla terza, invece, la stoccata è stata assegnata a Cheng. Il ct Stefano Cerioni è esploso urlando: "Ladri, ladri. Vergogna, vergogna", salendo sulla pedana e indicando pubblicemente Macchi come vero vincitore. Il campione italiano si è lasciato inizialmente andare a un prevedibile sconforto, nell'intervista post gara ha affermato che si sarebbe rivisto a casa la gara perché "sicuro di avere ragione". Poi, da vero sportivo, la scelta di condividere il messaggio sui social per appianare la situazione e guardare al futuro. Già a Tokyo 2020 Macchi si era giocato con Garozzo ma, a differenza di allora, questa volta avrebbe meritato la vittoria.

Federazione judo: "Infondate le accuse dell'Italia"

Sulla questione arbitraggi è intervenuta anche la Federazione internazionale di Judo, dopo che il nostro Paese aveva lamentato errori nelle finali terzo posto di Odette Giuffrida e Manuel Lombardo, specificando che a Parigi 2024 nel torneo olimpico del judo le accuse italiane sugli arbitraggi "sono del tutto infondate". In un comunicato,ha aggiunto:. "Gli arbitri Ijf ai Giochi 2024 sono i migliori al mondo e hanno svolto il loro delicato lavoro nel World Judo Tour negli ultimi quattro anni. Sono riconosciuti per la loro professionalità, esperienza, imparzialità e onestà". La nota continua: "Tutte le decisioni  qualunque esse siano, sono assunte sulla base di un'analisi chiara e precisa degli elementi di fatto di ciascun concorso, rigorosamente secondo le norme applicate, accessibili al pubblico e ben note a tutte le delegazioni". La Federazione internazionale ha poi messo in evidenza di "non aver ricevuto alcuna richiesta ufficiale di revisione: siamo sorpresi di vedere argomentazioni infondate. La Federazione internazionale è impegnata nei valori dello sport e nel codice morale del judo".

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