
Caso Djokovic, dall'arrivo in Australia all'espulsione: le tappe della vicenda
Il tennista è atterrato il 5 gennaio all'aeroporto di Melbourne dove è stato fermato per irregolarità nella documentazione per l'ingresso nel Paese, legate all'esenzione per il vaccino anti Covid e ai suoi spostamenti nei 14 giorni precedenti. Da quel momento inizia una battaglia legale fatta di ricorsi, sentenze dei giudici e decisioni del governo, fino al 16 gennaio quando Nole viene espulso dal Paese e lascia definitivamente gli Australian Open

Si è concluso con il ricorso respinto dalla Corte federale e l'espulsione dall'Australia il caso che negli ultimi 10 giorni ha travolto Novak Djokovic. Il tennista era atterrato a Melbourne il 5 gennaio per prendere parte agli Australian Open ed era stato bloccato in aeroporto per irregolarità legate alla sua esenzione per il vaccino anti Covid. Ecco cosa è successo al n.1 del tennis mondiale
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Tutto ha inizio a metà dicembre quando Djokovic assiste alla partita di basket a Belgrado fra la sua Stella Rossa e il Barcellona e viene fotografato mentre abbraccia diversi giocatori di entrambe le squadre, alcuni dei quali poi risultati positivi. È il 14 dicembre, due giorni dopo Novak risulta positivo al Sars-CoV-2 in Serbia, ma la notizia non viene rivelata
Djokovic, respinto il ricorso
Il 17 dicembre Djokovic ha partecipato a un evento a Belgrado in onore di giovani tennisti e si è lasciato immortalare in foto con i giocatori senza mascherine. Il serbo in seguito ha affermato di essere asintomatico, di aver fatto un test antigenico prima dell'evento (negativo) e di aver ricevuto il risultato positivo del PCR solo dopo l'evento
Australia, Djokovic rischia 5 anni per prove false
Il 18 dicembre Djokovic ha realizzato un'intervista e un servizio fotografico per il quotidiano francese L'Equipe, pur sapendo di essere positivo al Covid. Molte settimane dopo dirà: "Non volevo deludere il giornalista, ripensandoci, questo è stato un errore di giudizio". Intanto il 22 dicembre, secondo gli atti del tribunale, il numero 1 del tennis sarebbe risultato negativo al test del COVID-19 in Serbia

Il 29 dicembre, senza fornire spiegazioni, Novak si ritira dalla squadra serba per l'ATP Cup. Il 31 dicembre è in Spagna a Marbella, Paese nel quale si può accedere dalla Serbia solo se vaccinati. Il 4 gennaio Djokovic pubblica una foto su Instagram nella quale fa sapere di avere un permesso di esenzione dalla vaccinazione e di essere in partenza per l'Australia

Il 5 gennaio Novak Djokovic atterra all'aeroporto Tullamarine di Melbourne dove viene trattenuto per circa 8 ore. Il giorno successivo gli viene negato l'ingresso nel Paese e il suo visto viene cancellato. Mandato nel Park Hotel, albergo in cui risiedono rifugiati politici e richiedenti asilo, resta nella struttura per quattro notti. L'Australian Border Force afferma che Djokovic non ha soddisfatto i requisiti di ingresso. Il primo ministro australiano Scott Morrison twitta: "Le regole sono regole, soprattutto quando si tratta dei nostri confini"

I legali del numero 1 del tennis presentano immediatamente appello e l'11 gennaio Djokovic presenta una dichiarazione giurata in tribunale nella quale afferma di non essere vaccinato contro il Covid-19. Il giudice del tribunale del circuito federale Anthony Kelly ripristina il visto di Djokovic e ordina al governo di rilasciarlo dalla detenzione. Djokovic inizia così ad allenarsi al Melbourne Park

Nel mentre emergono però altre incongruenze sui suoi documenti, nei quali dichiarava di non aver viaggiato nei precedenti 14 giorni all'ingresso nel Paese, quando invece a Natale sarebbe stato a Belgrado, passando poi per la Spagna prima di imbarcarsi per l'Australia. Djokovic ha dichiarato che si è trattato di un "errore umano" del suo staff nella compilazione dei documenti. Ma nella polemica rientra anche una violazione della quarantena per i positivi al Covid in Serbia

Il 12 gennaio Djokovic viene ammesso come testa di serie n. 1 nel tabellone maschile agli Australian Open. Il giorno successivo, il sorteggio stabilisce che giocherà al debutto con il connazionale Kecmanovic. Ma il 14 gennaio il ministro dell'Immigrazione annulla il visto dell'atleta "per motivi di salute e buon ordine, sulla base del fatto che ciò era nell'interesse pubblico"

Il 15 gennaio Novak Djokovic impugna la decisione di revoca del visto decisa dal Governo australiano. Il caso passa alla Corte Federale che il 16 gennaio respinge all'unanimità l'appello del tennista contro la cancellazione del visto

Novak Djokovic viene quindi espulso dall'Australia e non potrà partecipare alla prima prova dello Slam 2022. "Sono estremamente deluso dalla sentenza della Corte. Ma la rispetto e collaborerò con le autorità competenti in relazione alla mia partenza dall'Australia", ha commentato il tennista dopo la sentenza