Moto Gp, il Tas sospende Andrea Iannone per 4 anni. Era risultato positivo al doping

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Dopo un controllo del 2 novembre 2019 erano state trovate tracce di steroidi anabolizzanti nelle sue analisi. Il Tribunale di Losanna ha inasprito la squalifica, inizialmente prevista fino al giugno 2021. Il pilota: "Mi hanno strappato il cuore ma non mi arrendo"

Sentenza amara quella del Tas di Losanna per il pilota dell'Aprilia Andrea Iannone. Il Tribunale arbitrale dello sport si è pronunciato sul caso doping che ha coinvolto lo sportivo, sospendendolo per 4 anni a partire dal 17 dicembre 2019. Il Tas ha accolto il ricorso dell'agenzia mondiale antidoping Wada, inasprendo la squalifica inizialmente prevista fino al giugno 2021. Il pilota ha commentato su Instagram: "Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore".

Il 3 novembre 2019 il test positivo

I giudici di Losanna hanno respinto il ricorso presentato da Iannone contro la squalifica di 18 mesi inflittagli a marzo dalla Disciplinare della Fim, che aveva riconosciuto una violazione del regolamento antidoping da parte del pilota abruzzese (presenza di Drostanolone). Hanno invece accolto il ricorso presentato dalla Wada, che chiedeva appunto 4 anni di stop, sostenendo che Iannone non fosse riuscito a dimostrare "secondo lo standard richiesto" che l'origine della sostanza proibita fosse imputabile alla contaminazione da carne, consumata in un albergo di Sepang (Malesia). Il pilota della MotoGp era risultato positivo a un controllo antidoping. In un campione delle sue urine del 3 novembre 2019 erano state trovate tracce di steroidi anabolizzanti. 

DOHA, QATAR - FEBRUARY 23: Andrea Dovizioso of Italy and Ducati Team speaks with journalists during the MotoGP Tests at Losail Circuit on February 23, 2020 in Doha, Qatar. (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

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Iannone: "Sapevo di affrontare i poteri forti. Non mi arrendo"

Iannone, sempre via Instagram, ha definito le motivazioni del Tas "prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni... perché di certo non mi arrendo". Il pilota della MotoGp ha continuanto: "Sapevo di affrontare i poteri forti, ma speravo. Speravo nell'onestà intellettuale e nell'affermazione della giustizia. In questo momento soffro come di più non potrei. Ma chi ha cercato di distruggere la mia vita, presto capirà quanta forza ho dentro il cuore. La forza dell'innocenza e soprattutto... la coscienza pulita. Una sentenza può modificare gli eventi, ma non l'uomo".

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