L’ex attaccante di Milan, Psg e Barcellona è stato fermato insieme al fratello in un hotel di Asuncion. Sono accusati di aver utilizzato dei passaporti contraffatti per entrare nel Paese
Brutta disavventura per Ronaldinho, l’ex fuoriclasse brasiliano, che ha vestito in Italia la maglia del Milan dal 2008 al 2011. L’ex calciatore, che ha militato anche nel Barcellona e nel Psg, è stato fermato insieme al fratello in un hotel di Asuncion con l’accusa di essere entrato in Paraguay con un passaporto falso. I due erano arrivati ieri in Paraguay per presentare un programma gratuito di assistenza sanitaria per i bambini poveri. Ronaldinho e il fratello sono trattenuti in attesa di sviluppi, mentre il ministro degli Interni ha riferito che ulteriori dettagli saranno rilasciati nel corso di una conferenza stampa.
I guai col passaporto
A Ronaldinho nel 2018 le autorità brasiliane avevano ritirato il passaporto, con contestuale divieto di viaggi all'estero per 10 mesi, a causa di un'ammenda non pagata relativa alla costruzione di un molo nel lago Guaiba, effettuata nel 2015 senza averne i relativi permessi. Il documento era stato poi nuovamente ottenuto, dietro pagamento di una multa di un milione di dollari.