Il tecnico dell’Inter, nel dopo partita contro il Dortmund, ha rivolto dure critiche ai vertici della squadra: “Venisse qualche dirigente a dire qualcosa"
Mai l'Inter aveva perso in Champions League dopo essere andata in vantaggio di due gol. È successo una sola volta in Europa League con il ko per 3-2 contro il Beer Sheva, il 24 novembre del 2016. Una sconfitta storica. E, soprattutto, una sconfitta che ha riaperto una ferita per Antonio Conte che torna a mettere nel mirino la società per una rosa giudicata troppo corta (LA FOTOSTORIA DELL'ALLENATORE DELL'INTER).
Errori importanti nella programmazione
"E' successo quello che è successo a Barcellona, oggi anche peggio", le parole del tecnico interista. "Fatico a rimproverare i ragazzi, più di così non possiamo fare. In estate sono stati fatti errori importanti, non possiamo fare campionato e Champions in queste condizioni, ci sono dei limiti nella rosa. Si doveva programmare meglio. Mi sono scocciato di ripetere le stesse frasi, venissero anche i dirigenti a dire due cose". "Ci sarà un motivo per queste rimonte, dobbiamo lavorare, ma ci sono attenuanti per i calciatori. Non voglio tirare fuori alibi. Spero che questo tipo di partite facciano capire a chi deve capire alcune cose. Non sto facendo nessuna richiesta, questi siamo e con questi vado in battaglia, penso che tutti abbiamo sbagliato qualcosa nel progettare questa stagione. La posizione in campionato non deve coprire i problemi che ci sono, perché problemi ci sono", ha proseguito Conte nel post partita.
"Dobbiamo fare tutti un bell'esame di coscienza"
"Sicuramente il risultato mi dà fastidio, mi auguro che anche ai miei giocatori dia fastidio la sconfitta, dobbiamo migliorare. Sono ancora più incazzato, perché si arriva fino a un certo punto ma oltre a questo punto non si può andare. C’è poco da nascondersi dietro un dito, siamo l'Inter, dobbiamo tutti fare un bell'esame di coscienza". "Dobbiamo guardare a noi, anche col Sassuolo abbiamo rischiato di pareggiare. C’è anche un fattore nervoso, oltre alla stanchezza. Continuiamo a lavorare, ora testa bassa e pedalare tra mille difficoltà. Ma andiamo avanti".