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Cori razzisti, Salvini: “Vale più un operaio dell'Ilva che 10 Balotelli"

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Il calciatore “è l'ultima delle mie preoccupazioni, non abbiamo bisogno di fenomeni”, ha detto il leader della Lega rispondendo a una domanda sul caso di Verona

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“Balotelli è l'ultima mia preoccupazione, non abbiamo bisogno di fenomeni”. Nel dibattito sui cori razzisti durante la partita di Serie A Verona-Brescia, giocata domenica 3 novembre e interrotta per 4 minuti a causa di ululati verso l’attaccante, interviene anche il leader della Lega Matteo Salvini. “Con 20mila posti di lavori a rischio, Balotelli è l'ultima mia preoccupazione. Vale più un operaio dell'Ilva che 10 Balotelli”, ha detto l’ex ministro durante una conferenza stampa al Senato. Rispondendo a una domanda sul caso di Verona, comunque, Salvini ha ribadito in generale la condanna di antisemitismo e razzismo. “Il razzismo va condannato, ma non abbiamo bisogno di fenomeni”, ha sottolineato (Il sindaco di Verona a Sky tg24: condanno il razzismo ma quei cori non lo erano). 

Il precedente tra Salvini e Balotelli

Salvini e Balotelli si erano già “punzecchiati” in passato. Ad esempio quando in Parlamento era stato eletto il primo senatore nero d'Italia: Toni Iwobi, responsabile Immigrazione della Lega. “Forse sono cieco io o forse non gliel’hanno detto ancora che è nero. Ma vergogna!!!", aveva scritto il calciatore su Instagram. “Balotelli non mi piaceva in campo, mi piace ancor meno fuori dal campo”, aveva risposto Salvini. Scintille tra i due anche sullo Ius soli. “Brutto avere la cittadinanza solo a 18 anni, da giovane è stato difficile non essere riconosciuto come italiano”, aveva detto il giocatore. “Caro Mario, lo 'ius soli' non è la priorità mia, né degli italiani. Buon lavoro, e divertiti, dietro al pallone”, aveva risposto il leghista.

I cori razzisti a Verona

Questa volta, l’attaccante e il politico si trovano su posizioni distanti riguardo all’episodio avvenuto al Bentegodi di Verona. Nel secondo tempo, Balotelli ha sentito degli ululati e insulti razzisti provenire da un settore degli spalti, così ha interrotto il gioco, prendendo la palla e scagliandola contro il pubblico. Poi ha minacciato di lasciare il campo. Dopo qualche minuto - e l’intervento dello speaker per minacciare la sospensione della partita in caso di nuovi cori - il match è ripreso (GLI HIGHLIGHTS). Allenatore e presidente del Verona hanno detto di non aver sentito insulti razzisti. Stessa linea del sindaco della città. Ha parlato anche il capo ultrà dell'Hellas, Luca Castellini: ha accusato Balotelli di aver messo in piedi "una pagliacciata" per insulti "sentiti solo nella sua testa", aggiungendo di ritenerlo un italiano a metà perché "ha la cittadinanza ma non potrà mai essere del tutto italiano". La risposta del calciatore sui social: “Qua state impazzendo ignoranti... Siete la rovina. Le persone così vanno 'radiate' dalla società, non solo dal calcio. Basta mandare giù ora, basta lasciare stare”.