Razzismo, lo sfogo di Lukaku: "Non possiamo accettare discriminazioni"

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Foto: Ansa

A Cagliari, nel match tra l'Inter e i rossoblù, l’attaccante belga è stato vittima di cori a sfondo razziale al momento di calciare il rigore del 2-1. "È il 2019, invece di andare nel futuro stiamo tornando indietro". Intanto il club sardo prende le distanze dai "buu"

"Molti giocatori nell'ultimo mese sono stati vittime di abusi razzisti. A me è successo ieri. Il calcio è uno gioco che deve far felici tutti e non possiamo accettare nessuna forma di discriminazione che lo possa far vergognare. Spero che tutte le Federazioni del mondo reagiscano duramente contro tutti i casi di discriminazione!!!". Inizia così il duro sfogo su Instagram di Romelu Lukaku, neoattaccante dell'Inter (IL SUO ARRIVO A MILANO). Il belga, di origini congolesi, sarebbe stato oggetto di cori razzisti durante Cagliari-Inter (GOL E HIGHLIGHTS DEL MATCH). Dopo il post del numero 9 interista, arriva la presa di distanza da parte del Cagliari nei confronti di questa minoranza di tifosi "sparuti ma non meno deprecabili".

Lukaku: "Dovremmo unirci su questo argomento"

Nel suo lungo post sul profilo ufficiale, l’attaccante belga ha ribadito: "Tutte le piattaforme social devono lavorare meglio, anche con i club, perché ogni giorno si vede almeno un commento razzista sotto post di persone di colore. Lo abbiamo detto per anni e ancora non abbiamo fatto niente". "Signore e signori è il 2019, invece di andare nel futuro stiamo tornando indietro e credo che noi giocatori - conclude Lukaku - dovremmo unirci e fare una dichiarazione su questo argomento per rendere questo sport pulito e piacevole per tutti".

Il comunicato del Cagliari

Arriva immediata la solidarietà nei confronti di Lukaku da parte del Cagliari. Il club sardo, attraverso un comunicato, ha fatto sapere che c'è la ferma intenzione di "individuare, isolare ed estromettere dalla propria casa gli ignoranti. Cagliari-Inter - prosegue la nota - è stata l'ennesima occasione dove ammirare il vero tifo, quello positivo e mai contro qualcuno. La nostra Curva Futura, primo settore in Italia ad essere costruito per ospitare i bambini, ha visto tanti sostenitori nerazzurri e rossoblù vivere insieme una splendida serata all'insegna della passione per il calcio", scrive il club. Poi le garanzie: "Ancora più impegno per debellare una delle piaghe che affliggono il mondo del calcio e non solo. Ben sapendo, però, che la tecnologia da sola non basta, ma che l'impegno delle società necessita di un supporto reale da parte dei soggetti che operano nel mondo del calcio: dai veri tifosi agli stewards, dai media alle forze dell'ordine fino alla Lega Serie A e la Figc. Il Cagliari calcio vi chiede aiuto per vincere una battaglia che riguarda tutti. Nessuno escluso".

L’episodio di Cagliari

È ancora la Sardegna Arena di Cagliari a finire nel mirino per alcuni insulti razzisti nei confronti dell'interista Lukaku. L'anno scorso erano state molto forti le proteste e le lamentele degli juventini Matuidi e Kean, dopo il gol segnato da quest'ultimo e l'esultanza provocatoria che scatenò i "buu" della curva nei suoi confronti (ma poi non arrivò nessuna sanzione del giudice sportivo, ndr). Antonio Conte, allenatore dell'Inter, ha detto nel dopo gara di non aver sentito nulla perché troppo preso dalla partita. Ma ha paragonato, in generale, quello che succede in Italia e quello che accade all'estero. "Ci vuole - ha detto sempre riferendosi a un quadro più ampio - più rispetto degli avversari…All'estero non è così, la gente tifa per la propria squadra, se la prende a fa il tifo perché dia il massimo, ma finisce lì. Io posso dire che a Cagliari sono stato accolto bene e nessuno mi ha insultato, ma ripeto bisogna cambiare mentalità".

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