La lunga notte di Manuel Agnelli e dei suoi compagni di viaggio negli ultimi trent'anni inizia in tono confidenziale: Buonasera, siamo gli Afterhours, e poi parte Dentro Marilyn. Vi raccontiamo il concerto degli Afterhours al Forum di Assago col quale hanno celebrato i loro (primi) trent'anni di storia. La RECENSIONE, la SCALETTA
(@BassoFabrizio)
Una attesa stemperata, in modo liberatorio, grazie alle note e alle parole della canzone Dentro Marilyn. Così gli Afterhours si presentano alla loro gente, che ha stipato il Forum di Assago per vivere con Manuel Agnelli e i suoi compagni di viaggio una epopea musicale lunga trent'anni. Prima di loro sul palco due band protagoniste dell'ultima edizione di X Factor (sono in svolgimento i casting per l'edizione 2018), ROS e Sem & Stènn, due giovani realtà musicali che Agnelli ha preso per mano a XF11 e ha fatto crescere, accompagnandoli anche dopo il gran finale del talent musicale di Sky Uno. Gli Afterhours, nelle loro tante facce, sono stati sul palco oltre tre ore per un totale di 34 canzoni.
Che la vera protagonista della serata sarebbe stata la musica si è capito da subito. Un palco importante ma non di quelli destinati a mascherare l'onda sonora. Un trionfo di essenzialità che poggiava su tre schermi, due laterali e uno centrale, che sono rimasti disoccupati fino a Padania, la quinta canzone in scaletta. Poi un rincorrersi di immagini evocative e di riprese sul palco. In questo modo gli Afterhours potevano essere più vicini ai fan. Che li hanno accompagnati in ogni brano, anche in quelli più ostici e recenti presenti nell'album Folfiri o Folfox.
La band si presenta con la formazione attuale: vediamo Fabio Rondanini, Stefano Pilia, Xabier Iriondo, Roberto Dell'Era e Rodrigo D’Erasmo (compagno di viaggio di Agnelli a X Factor). Poi c'è il primo tuffo nel passato, nella storia della band: ecco posizionarsi alla batteria Giorgio Prette per Ballata per la mia piccola iena e La sottile linea bianca. E' l'inizio di una girandola di volti ed emozioni, di ricordi e suggestioni perché il solo restare sul palco dall'inizio alla fine è Manuel Agnelli. Pur con qualche sporadica assenza, le anime degli Afterhours le incontriamo tutte. Non mancano i momenti nostalgia: quello che muove più di una lacrima coinvolge Lorenzo Olgiati, Cesare Malfatti, Paolo Mauri e Alessandro Pelizzari: un viaggio al big bang degli Afterhourd che prevede anche il primo singolo My bit boy, datato 1987, con un Agnelli molto ragazzo Anni Novanta.
Il tempo non si sente ma l'orologio va avanti, mezzanotte è passata, ma nessuno è diventato zucca. Siamo tutti Afterhours. E siccome l'abbraccio deve essere reale, i ragazzi decidono di eseguire due brani in acustico sui gradoni del pubblico. Per questo momento intimo scelgono Bianca e Non è per sempre. Siamo davvero alla fine. Abbiamo fatto un viaggio lungo trent'anni, ognuno ha ritrovato un po' della sua vita e della sua musica. Ma senza melanconia. Ha vinto il sorriso, hanno vinto gli Afterhours, ha vinto Manuel Agnelli...ce ne andiamo sull'eco di Ci sono molti modi. Ci rivediamo fra trent'anni. Ma speriamo anche molto prima.
LA SCALETTA DEGLI AFTERHOURS AL FORUM DI ASSAGO
Dentro Marilyn
Strategie
Germi
Ossigeno
Il sangue di Giuda
Padania
Non voglio ritrovare il tuo nome
Cetuximab
Grande
Folfiri o Folfox
(Insieme a Giorgio Prette)
Ballata per la mia piccola iena
La sottile linea bianca
San Miguel
Il mio popolo si fa
Pelle
La vedova bianca
Riprendere Berlino
Quello che non c'è
(Insieme ad Andrea Viti, Dario Ciffo Giorgio Prette)
Terrorswing
Male di miele
Rapace
1.9.9.6.
Lasciami leccare l'adrenalina
Dea
Voglio una pelle splendida
(Insieme a Cesare Malfatti, Paolo Mauri e Alessandro Pelizzari)
My bit boy
Love on saturday night
How we divide our soul
Inside Marilyn three times
(Finale in acustico sulle gradinate del Forum)
Bianca
Non è per sempre
La verità che ricordavo
Bye bye bombay
Ci sono molti modi