A Siracusa, il migliore ristorante tra innovazione e tradizione dell’isola di Ortigia, è la Locanda Maniace di Mirko Dresda. Ecco cosa ci ha raccontato il vincitore dopo la sua proclamazione. L'appuntamento con 4 Ristoranti è ogni domenica in prima serata su Sky Uno, sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW
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Chilometro dopo chilometro, con il van di Alessandro Borghese, siamo arrivati a U’ Scogghiu, un pittoresco incrocio di strade, piazzette e antiche vie che si affaccia sul Mar Ionio e portano al Ponte Umbertide, unico collegamento tra l’isola e il resto della città di Siracusa. Siamo a Ortigia, dove la tradizione è molto presente (non solo a livello culinario), nelle locande, nei bistrot e nei ristoranti della zona. E' qui che lo chef più rock del piccolo schermo, premia il migliore ristorante tra innovazione e tradizione dell’isola: è la “Locanda Maniace” di Mirko, a pochi passi dal Castello, nell’omonimo quartiere. A poche ore dalla sua incoronazione, abbiamo intervistato il vincitore, ecco cosa ci ha raccontato della sua straordinaria esperienza di 4 Ristoranti (LO SPECIALE).
L'INTERVISTA AL VINCITORE
Eri fan del programma?
Sì, seguo il programma dalla prima stagione, mi ha sempre incuriosito vedere la realtà di altri ristoratori, fare un confronto con la mia cucina e il mio servizio in sala, e a volte prendere anche qualche spunto.
Quale pensi sia stata la vostra carta vincente?
La nostra carta vincente è stata la semplicità, unita a una forte passione. Siamo consapevoli di dover migliorare, ma quello che facciamo, lo facciamo con amore e dedizione.
Che effetto fa essere “il miglior ristorante tra innovazione e tradizione di Ortigia”?
Mi rende molto orgoglioso, ci speravo fin dall’inizio, ma i miei colleghi erano sicuramente di alto livello e con molta più esperienza di noi che siamo una piccola realtà inserita in questo mondo da pochi anni. Non davo per niente per scontato ed è stata veramente una grande e bellissima sorpresa.
Il ricordo più bello, vittoria esclusa.
Il ricordo più bello è legato al giorno in cui abbiamo girato nel nostro locale. È l’immagine di mia sorella, che è la cuoca, ai fornelli tremante per l’emozione con il timore di potermi deludere. Sono i suoi occhi che incrociavano i miei in cerca di approvazione. Ed è l’abbraccio liberatorio che ci siamo dati tutto lo staff ed il mio socio Andrea al termine della registrazione.
La vostra è una classica cucina siciliana “rivisitata”, come coniugate tradizione e modernità?
Mia sorella è appassionata di cucina, ha iniziato a cucinare a casa accanto alla mamma, traendo da lei tutti quei segreti che solo chi cucina con amore per la propria famiglia conosce. Io dal mio canto, sono un tipo molto stravagante che ama sperimentare e provare sempre cose nuove. In sostanza uniamo questi due mondi e creiamo i nostri piatti.
Il piatto della tua infanzia.
Pasta tonno capperi e olive cucinata da mia mamma, sapori e profumi che non dimenticherò mai.
Il vostro cavallo di battaglia?
In cucina le nostre cozze al gorgonzola, in sala l’educazione e la gentilezza verso il cliente.
Hai dichiarato che occorre “ascoltare i clienti come un terapeuta”, spiegaci meglio come fai.
Non faccio niente in particolare, o meglio non mi impegno nel farlo, mi riesce con molta naturalezza. Sarà per il carattere, o grazie all’esperienza accumulata negli anni, ma capisco subito che tipo di cliente ho davanti. E questo mi permette di mettere a loro agio gli altri, tanto che tutti si sentono liberi di parlarmi anche delle loro vite.
Ti aspettavi la vittoria?
No, non mi aspettavo di vincere, ma dentro di me ci ho sempre creduto, consapevole delle nostre potenzialità sia in cucina che in sala.
Il sogno di aprire un locale tutto tuo lo hai realizzato, qual è il prossimo?
Rimanendo sempre con i piedi saldi per terra, il mio sogno è quello di proseguire su questa strada per continuare a fare quello che amiamo.