A un solo passo dal traguardo, nella penultima serata dell'undicesima edizione, Nicky Brian Perera, finito al Pressure Test con l'amico Carmine, è costretto ad abbandonare la gara. La sfida continua per Carmine, Christian, Lia e Tracy, giovedì 3 marzo alle 21:15 su Sky e in streaming su NOW. Ecco cosa ci ha raccontato nell'intervista il concorrente uscente
La semifinale dell'undicesima edizione di MasterChef Italia (LO SPECIALE) è iniziata tra le lacrime di commozione dei cinque concorrenti (FOTO) che hanno potuto rivedere e rivivere il proprio percorso all'interno delle cucine più amate del piccolo schermo. Insieme al messaggio di incoraggiamento dei propri affetti più cari, ciascuno ha avuto la possibilità di fare una breve ma intensa riflessione personale guardando al passato con occhi puntati al futuro. Il momento della resa dei conti è alle porte, ma il sogno di arrivare in finale si infrange sull'ultima prova: a dire addio alla gara è Nicky Brian che cade al Pressure Test in tre step attorno a un fatidico tavolo “rotante”. Ecco cosa ci ha raccontato nell'intervista collegato via zoom da casa.
l'intervista a nicky brian
I commenti della tua fidanzata Andrealetizia alla tua eliminazione?
Per lei sono sempre troppo auto-critico, ed è vero perché faccio fatica a vedere subito il positivo, davanti a un buon risultato non dico mai WOW, ma cerco sempre di migliorarlo. L’ho dimostrato anche nella prova di ieri da Vittorio con la pera. Andrea mi dice di rilassarmi, che sono forte, e fonte di ispirazione. Andrea sta sempre dalla mia parte e mi incoraggia su tutto, io so che ho appena iniziato e che questo non è ancora niente. Accetto i complimenti con piacere, ma per me sono solo all’inizio.
Ammetterai che una certa crescita c’è stata, non ti senti più sicuro di te?
Sì certamente, eccome! Diciamo che ho acquisito una confidence diversa rispetto a prima di entrare a MasterChef, nel senso che se prima pensavo di avere una certa competenza, ora sono consapevole di averla. Adesso ho più certezze, sono convinto che questa è la mia strada. Ho più sicurezza, questo sì.
Come ci si sente dopo un’esperienza tanto intensa?
Cambiato, io sono entrato pensando di saper fare bene in cucina e mi sentivo come tutti gli altri, andando avanti però ho incontrato diversi ostacoli e ho cominciare a scendere. Ho avuto un po’ un crollo, lentamente poi ho cominciando a risalire, riacquistando la mia confidence. Mi sono ritrovato, e ricostruendomi ho trovato una identità in cucina, tra le influenze dello Sri Lanka, di Roma e Londra, non è stato facile. Il mio percorso a MasterChef mi ha fatto capire come posso esprimermi liberamente in cucina.
Com’è stata la prova nelle cucine tristellate della famiglia Cerea?
Io non so dove il futuro mi porterà, ma lì dentro in quel ristorante stellato io sono entrato in un mondo pazzesco, indossare quella casacca, quel cappello, fare quelle ricette, in quell’ordine, in quella pulizia, è stata la cosa più bella che poteva succedermi, anche rivedendo la puntata mi sono emozionato. Ho fatto sola la cucinata ma è stato veramente un sogno, indescrivibile. Provo una gratitudine massima. La cosa strana è che mentre ero lì non ho mai avuto la pressione di aver paura, ero totalemnte concentrato, mi sentivo un vero pastry chef. Magico!
I ricordi più belli?
Non ci sono dubbi, i momenti e i ricordi più belli sono stati durante tutte le esterne che ho fatto. Nel vendere la pasta al mercato mi sono sentito da Dio, è stato un bel lavoro di squadra. Le prove di gruppo per me sono il fulcro di MasterChef, sono esperienze che altrimenti non potresti mai vivere, che emozione se penso al Museo del Novecento o alla Villa di Monza, mi rimarranno sempre nel cuore. L’ansia e sensazioni più forti, il fatto di incoraggiarci a vicenda. Pazzesco!
Cosa vedi nel tuo futuro?
Saper cucinare è una parte del tutto, il mio obiettivo è fare stage per approfondire e studiare. Al di là delle stelle, nonostante la cucina mi piaccia, non voglio abbandonare il design, mi piacerebbe unire le mie due passioni. Il mio modo di vedere la cucina è diverso da quello standard. Mia sorella è una cantante, e mi piacerebbe lavorare con lei, far collaborare artisti e chef. Quando vai a una mostra per esempio sarebbe bello coinvolgere anche il senso del gusto. Nella mia testa è una figata assurda, qualcosa di mai visto. Ho tante idee che vanno al di fuori della cucina, il mondo di un ristorante classico con le sue regole ferree mi fa un po' paura e non sono sicuro che adesso sia il momento. Forse in futuro, dopo aver conseguito una adeguata formazione. Dove arriverò è tutto da scoprire.
Dei quattro finalisti chi vedi vincitori e cosa pensi?
Mi sembra ovvio, e si è capito durante il programma, per me, il mio amico Carmine se lo merita di più, è lui che vorrei sfidare, è un genio, vi assicuro. Quel ragazzo è un fenomeno. Poi tra gli altri c’è Tracy, la vedo bene e anche lei lo merita. Tra Christian e Lia penso che Christian debba ancora lavorare (come me, intendiamoci) sulla sua cucina per poter essere al loro stesso livello.