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4 Hotel, il vincitore in Maremma è Podere Prataccio di Luca. L'intervista

TV Show sky uno

Barbara Ferrara

La sesta puntata ambientata in Toscana ha visto trionfare Luca con il suo Podere Prataccio. Appuntamento tutti i giovedì alle 21.15 su Sky e NOW con Bruno Barbieri, protagonista e arbitro delle gare tra gli hotel di alcuni dei luoghi più affascinanti d’Italia.

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Dopo le sfide salentine (VAI ALLO SPECIALE) nella culla del barocco pugliese, è in Maremma che ci siamo ritrovati per la sesta puntata di 4 Hotel. E' qui, in questa terra aspra e selvaggia che abbiamo scoperto insieme a Bruno Barbieri quella che oggi è diventata la terra dei glamping, hotel in tenda che permettono di dormire a stretto contatto con la natura senza rinunciare al comfort di un albergo. A sfidarsi sono stati “Tenuta Poggio Rosso” di Diego, “Be Vedetta” di Anna, “Camping Village Rocchette” di Irene e, infine, “Podere Prataccio” di Luca, il vincitore della gara. Lo abbiamo intervistato, ecco cosa ci ha raccontato di questa sua avventura.

 

Nel video in testa, il vincitore della scorsa puntata

l'intervista al vincitore

 

Com’è stata l’avventura di 4 Hotel?

E’ stata davvero una bella esperienza, certamente positiva non solo per la vittoria, che ha fatto innegabilmente molto piacere, ma soprattutto per il confronto con altre strutture che, come noi, hanno creduto in un nuovo modo di fare turismo: il glamping. Sono stati giorni di full immersion di impressioni, commenti, punti di vista e discussioni che mi hanno permesso di poter rimettere in gioco alcune mie riflessioni fatte qualche anno fa. Dal punto di vista lavorativo è servito davvero tanto.

 

Vi aspettavate la vittoria?

Assolutamente no. Come ho sempre ribadito, anche durante le registrazioni, non mi aspettavo proprio la vittoria. Ho capito che avrei potuto farcela al termine del tavolo del confronto quando ho visto che i punteggi erano molto vicini e che le distanze tra i partecipanti erano molto limitate. In tutta sincerità in quel momento ho provato un po’ di rabbia mista a delusione perché mi sono reso conto che nella categoria servizi e prezzo mi ero giocato la prima posizione. E’ andata bene lo stesso, non ho rammarichi, non ho fatto alcuna “strategia” e lo dimostrano i voti che ho dato agli altri concorrenti e mi sono divertito un sacco. Bilancio molto positivo direi.

 

Tu sei di origini lombarde, cosa ha ispirato il trasferimento dalla Brianza alla Maremma?

Ero semplicemente stanco della vita che facevo, erano circa 7 anni che lavoravo su questo progetto di cambio vita e poi, quando meno te lo aspetti, è la vita che decide per te. Una serie di situazioni familiari spiacevoli hanno fatto sì che tutto si accelerasse…ed eccomi qui!

 

Come nasce il progetto di “Podere Prataccio” e qual è la vostra filosofia?

Il progetto di Podere Prataccio è molto semplice. Io mi ritengo una persona estremamente pratica, sicuramente più pratica che creativa. Sono ben conscio di questo mio limite e ho lasciato che a Prataccio fosse la natura a parlare, noi la curiamo e la valorizziamo ma è lei che esprime tutta la sua bellezza. A questo noi cerchiamo di aggiungere una conduzione tutta famigliare, desideriamo che l’ospite si senta curato e coccolato come a casa, come un vecchio amico che torna a trovarci dopo un lungo periodo di assenza. Una chiacchierata seduti ad un tavolo cancella mesi di distacco e di distanze. Questo vuole essere Prataccio, semplice e sorridente con tutti.

 

Il tuo passato da imprenditore nella moda ti è tornato utile?

Ho lavorato per anni nell’industria meccanica e producevamo accessori moda, quando sono arrivato a Prataccio alla fine del 2018 era tutto abbandonato e sicuramente il sapermi arrangiare e saper adoperare le mani mi è stato di grande aiuto. Forse più che il mio passato devo ringraziare mio padre che mi ha sempre insegnato ad arrangiarmi e mia moglie che, nella sua semplicità, mi ha insegnato che le montagne si scalano a piccoli passi.

 


La vostra è un’azienda con più di 2000 piante di ulivo, come si vive immersi nella natura?

Ma che te lo dico a fare? Ho passato i miei ultimi 20 anni con l’orologio in mano, la vita scandita da impegni e appuntamenti, una media di 125.000 km all’anno in auto. Ora il mio tempo è scandito dalla natura. E’ lei che comanda ed è lei che decide. E’ fantastico.

 

Cambieresti mai il tuo stile di vita?

Oggi sicuramente no, assolutamente, domani si vedrà, inutile pensarci ora, vorrebbe dire non godersi il presente e continuare a pensare al futuro…che non ci appartiene. Pensiamo di poter essere noi a decidere del nostro futuro, ma non credo sia così. A noi è dato di vivere il presente e sognare su quello che potrebbe essere il nostro futuro che costruiamo di giorno in giorno…a piccoli passi.

 

Ai tuoi figli insegni semplicità, freschezza e umiltà, credi che questi valori abbiamo giocato un ruolo anche nella vittoria?

Non so ancora bene cosa mi abbia portato alla vittoria. Io credo di essere sempre stato me stesso, con i miei pregi ed i miei difetti. Senza nascondermi troppo e con molta semplicità. Sono sempre più convinto che abbia vinto Prataccio e non Luca.

 

Cosa ha insegnato a te questa esperienza televisiva ed umana?

L’esperienza televisiva per me è stata una novità, mi è piaciuta e mi ha affascinato, come ogni mondo che non conosco. L’esperienza umana mi ha lascia decisamente un bel ricordo e mi porta a considerare che l’umiltà e la sincerità continuano ad avere un loro perché.

 

Progetti futuri?

Progetti futuri ce ne sono un’infinità. Servono capitali e tempo. Ora voglio concentrarmi a mettere a punto alcuni dettagli e curare alcuni particolari. Questo sono sempre più convinto che faccia la differenza. Poche cose ma fatte bene con semplicità e amore.

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