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MasterChef 2021 le interviste ai finalisti: Irene, Antonio e Monir

TV Show sky uno

Barbara Ferrara

I tre finalisti della decima edizione di MasterChef Italia, che ha visto trionfare Aquila, hanno parlato (in collegamento via Zoom) della loro esperienza televisiva, ma sopratutto umana. Il racconto

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La decima edizione di MasterChef Italia (RIVIVI QUI LA DIRETTA) ha proclamato e incoronato il suo vincitore, Francesco Aquila. E' lui a vincere la sfida finale del cooking show di Sky prodotto da Endemol Shine Italy. Il 34enne cuoco amatoriale di Altamura, maître e docente di sala (LE FOTO), ha definitivamente convinto i giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli al termine di una finale a dir poco avvincente. Sul podio con lui i compagni "rivali" Irene e Antonio, e Monir che si classifica quarto. Li abbiamo intervistati, ecco cosa ci hanno raccontato di questa loro "eccezionale avventura".

 

Chi è Irene, finalista di MasterChef 10 

Chi è Monir, finalista di MasterChef 10

Chi è Antonio, finalista di MasterChef 10

Chi è Aquila, vincitore di MasterChef 10

l'intervista tripla

Qual è la stata la carta vincente di Aquila che è mancata a voi?

 

Irene: “Ho sempre pensato che Aquila e Antonio prima o poi mi vedessero uscire da quella cucina, dal punto di vista culinario li ho sempre visti più avanti di me, non mi sono posta quindi il problema di capire cosa mi mancasse. Sono stata felice e onorata per essere riuscita, con il mio personale menu, a esprimere me stessa, ho scelto io cosa presentare e in questo mi sono assunta anche un rischio, ne sono consapevole e orgogliosa”.

 

Antonio: “Non è semplice rispondere a questa domanda, penso sinceramente che noi tre giocavamo alla pari, sicuramente Aquila ha un’esperienza di vita e un vissuto più intenso di tutti noi e lo si è visto, credo che questa sia stata la sua carta vincente, la sua grande, esperienza, però credo che il livello professionale fosse lo stesso, non ho mai avvertito nessun particolare distacco tra noi”.

 

Monir: “Nel momento in cui sono entrato nella Masterclass ero convinto di essere tra i più deboli perché non ho mai studiato come hanno fatto Aquila, Antonio e molti altri, io come nella vita, ho sempre cercato di leggere la situazione, cerco di sdrammatizzare in ogni caso, ed è una tecnica che uso all’occorrenza, è una caratteristica che ho e che mi rende unico. Spesso  la mia spensieratezza viene confusa con una certa superficialità, ma in realtà io alle cose ci tengo e ho voglia di andare avanti. Capisco i miei limiti e li vedo come stimoli per evolvere. Gli altri sono sì più avanti di me, ma forse in alcune circostante il mio spirito è stato fondamentale per non farmi prendere dall’ansia come è successo ad altri durante la gara”.

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Gara esclusa, cosa vi ha colpito di più di questa esperienza televisiva?
 

Irene: “Non mi sono mai sentita a disagio davanti alle telecamere, piuttosto mi hanno colpito i tempi, la percezione del tempo è pazzesca, le ore si dilatano, questo è stato affascinante, così come il montaggio, i video, un lavoro lungo e impegnativo, ma bellissimo. Complimenti a tutti!

 

Antonio: “La professionalità di chi ci lavora, per loro lo stress è tanto, e ancor di più in questo periodo storico con tutte le regole anti-Covid da seguire rigorosamente, tutti sono stati capaci di farci sentire a nostro agio. Dal punto di vista televisivo per me la cosa più bella è stata Monir, da casa sarei stato un suo grande tifoso (ride n.d.r.).

 

Monir: “Le telecamere non hanno dato molto peso al mio percorso, nel senso che ho fatto come se non esistessero, e a questo proposito mi scuso perché non mi accorgevo ci fossero e quindi mi sono comportato come sempre nella vita di tutti i giorni. La produzione ha fatto un lavorone, e nonostante le difficoltà del momento è andata benissimo. Non credevo ci fossero così tante persone dietro un programma”. 

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Piatto del cuore e giudizi sui giudici?

Irene: “Il dolce con la mozzarella,  quel giorno in cui ho scelto il salato mentre tutti stavano facendo un piatto dolce. Da quel momento ho avuto una luce di consapevolezza diversa, nuova e che mi ha spronato. Sui giudici posso dire che sento più vicino Cannavacciuolo, tra i tre è quello che mi ha capito di più a livello umano. Anche gli altri due però sono eccezionali, ognuno ha dei lati meravigliosi, ciascuno ci ha insegnato a crescere e a evolvere”.

Antonio
:” La prova più bella per me è stata l'esterna al Lago di Iseo, ricca di emozioni, eravamo un po’ in crisi, ma non abbiamo mollato, ho sentito l’unione forte tra noi, oltre a tutte le sensazioni personali forti che ho vissuto. Bruno Barbieri è l'icona di MasterChef, Locatelli è un signore, ma il rapporto più personale l'ho avuto con Antonino Cannavacciuolo, è stato paterno con me, da lui ho ricevuto tante pacche”.


Monir
: “Sono stati due i momenti del cuore indimenticabili, quando è venuta mamma da Parigi e ho fatto un piatto mescolando le mie culture - tra parentesi, io non sono un mammone, ma vedo mia madre ogni due, tre anni e quanto le parlo mi commuovo. Poi c'è stata la prova vinta di pasticceria con il grande Tortora, lì ho mostrato le mie capacità. Sui giudici, come sapete, Locatelli ha messo la sua firma per me e io lo vedo come un padre, mi ha sempre elogiato ma anche ripreso. Tra loro i giudici sono amici e questa loro amicizia trasmette e creare un'atmosfera unica”.

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Quale "nuova tendenza" vorreste vedere in cucina?
 

Irene: “Io parlo dal mio piccolo e dico che secondo me bisogna puntare a qualcosa di diverso e di nuovo, l'obiettivo finale non è sentirsi sazi, ma vivere un'esperienza. Mi piacerebbe che il mondo andasse avanti in questo senso. La cucina non ha limiti, né frontiere, e tutto sommato credo che il mio menu di degustazione portato in finale e la mia storia a MasterChef possano rispondere  a questa domanda.

 

Antonio: “Nell’alta ristorazione si stanno muovendo nel verso giusto, a me piacerebbe che le persone normali fossero più consapevoli di quel che comprano, a volte al supermercato vedo carrelli pieni di cose che non mi piacciono. Sono per la pesca e l’allevamento sostenibile, stessa cosa per il vino, miro alla qualità e mi piacerebbe vedere più consapevolezza in generale nella gente comune".


Monir:
”Sull’evoluzione della cucina direi che grazie a MasterChef abbiamo tutti notato che esistono ingredienti importanti e al contempo sconosciuti che però sono presenti sul nostro pianeta e che possono sostituirne altri. Sono per una ricerca di nuovi ingredienti da inserire nelle cucine di tutti i giorni, un branzino al posto della medusa, per esempio”. 

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Cosa vi manca di più di MasterChef?

Irene: "La possibiltà di poter cucinare tutto quello che vuoi,  nessun limite con una dispensa come quella di MasterChef, e poi mi mancano i compagni di avventura, nel bene e nel male. La possibilità di avere un feedback, tutta la magia, stare lì dentro è come per un bambino trovarsi in un parco giochi.

Antonio: ”Svegliarti con Monir che canta mamma sono tanto felice, e poi tutta l'adrenalina, poter dare libero sfogo alla idee, per me inoltre anche vivere da solo è stata un'esperienza che mi è servita, ultimamente sto vivendo un momento con qualche disturbo di panico e durante questi mesi sono stato bene, ho tirato fuori una forza che non pensavo. Mi manca tutto l’insieme, il rapporto con le altre persone, il caffè di Azzura la mattina, tutto".

 

Monir: “Tutto, questa all'interno di MasterChef è stata un'esperienza che non ricapiterà mai più, è unica ed è per questo che la auguro a tutti quelli che amano la cucina, e poi vuoi mettere (sorride divertito n.d.r.), cucini, mangi, sei spesato di tutto, conosci chef stellati, siamo stati dei veri privilegiati”.

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