4 Ristoranti, intervista a Valerio, chef, locandiere e musicista per passione

TV Show sky uno

Barbara Ferrara

In attesa delle prossime sfide tra i migliori ristoratori d’Italia decise da chef Alessandro Borghese (tutti i martedì in prima serata su Sky Uno), l'intervista al vincitore della puntata girata "su due ruote" in Ciociaria

Una puntata unica quella che ha visto Alessandro Borghese (LE FOTO DELLA PUNTATA) su due ruote alla ricerca del miglior ristorante per bikers della Ciociaria, qui, nel cuore del Lazio, a vincere l'ambito titolo è Valerio Ricciardi con Il Locandiere de Core e de Panza. Un locale che dopo varie vicessitudini, acquista nel 2011 con il contributo della sua famiglia e della compagna. "E' grazie a loro che ho sentito la forza di provarci, quando ricevetti le chiavi dagli ex titolari tornai a casa con una gioia immensa".  Ecco cosa ci ha raccontato il vincitore della seconda puntata di questa sua stra-ordinaria avventura.

Come nasce il nome del locale?

Davanti alla tv sul divano con i miei genitori ispirato dal film Il Locandiere, mi ha ispirato il titolo, era la storia di persone che stavano aprendo un ristorante in una baita in alta montagna. Solo il “locandiere” non mi bastava, cercavo qualcosa che mi descrivesse e l’ho trovato grazie all'intuizione di un'amica durante una festa. 

Da 40 coperti sei passato ad averne 100, qual è la chiave del vostro successo?

Sicuramente la costanza sul lavoro, l’umiltà, la qualità dei prodotti, l’innovazione, la varietà dell’offerta, cambiare spesso i menù e il supporto di tutti i miei collaboratori che hanno sempre creduto in me.

Come hai reagito alla chiamata di Alessandro Borghese?

Quando ho ricevuto la telefonata della redazione non ci ho creduto, mi sono messo ridere perché pensavo a uno scherzo. Successivamente ho capito che era tutto vero, non ho commentato e mi sono detto “proviamoci e vediamo come va a finire.”

Quale pensi sia stata questa la vostra carta vincente?

La mia sincerità e l’umiltà.

Il piatto preferito dai clienti su due ruote?

Un raviolo ripieno di ricotta nostrana e spinaci con pistacchi siciliani e speck croccante trentino, è un piatto che ben rappresenta il nord, il centro e il sud.

C’è stato un momento in cui hai pensato “è fatta”?

Onestamente no.

Con i colleghi avversari, com’è andata?

E’ andata benissimo, avevo detto a tutti che comunque fosse andata, sarebbe stata un successo perché siamo stati selezionati ed è già una vittoria. 

Hai detto che mangiare da te è come andare a vedere un concerto, cos’hanno in comune musica e cucina?

Regalano emozioni simili, l’antipasto equivale all’apertura di un concerto quando rimani senza parole, i primi e i secondi alla melodia, il dolce alla chiusura del concerto, luci, rullate di batteria e tutto il resto. Lo dico perché suonando la fisarmonica e ascoltando tutti i generi di musica ho sempre sentito che fosse la stessa sensazione.

Sogni nel cassetto?

Entrare nel mondo dello spettacolo, portare avanti una trasmissione con musica e cibo pensando anche alla tradizione che sta sparendo. Oppure un film sempre a cavallo tra comicità e cucina. Credo nei sogni e nel destino e prima o poi qualcuno mi ascolterà, mi ci vedo entrare con il sorriso nelle case degli italiani. 

 

 

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