Giovedì 4 giugno il van di Chef Borghese fa tappa nel capoluogo lombardo. Appuntamento alle 21.15 su Sky Uno (canale 108) e su digitale terrestre al canale 455.
Questa settimana chef Alessandro Borghese è nella sua città d’adozione, Milano. La produzione originale Sky realizzata da Banijay Italia è all’ombra della Madonnina, nella metropoli dove Borghese vive con la sua famiglia e gestisce il suo locale AB – Il lusso della semplicità, alla ricerca del miglior brunch di Milano.
In città mode e tendenze sul cibo passano velocemente. Tutte tranne una, il brunch. In voga da più di un decennio, sopravvive alla frenesia e alle continue offerte della città meneghina. È una via di mezzo tra una colazione e un pranzo, un mix di dolce e salato: club sandwich e brownie, uova strapazzate e yogurt, tutto accompagnato da tè, spremuta di arancia, centrifuga e caffè americano. Insomma, il brunch ormai ha sostituito il classico pranzo della domenica. Ma Milano che tipo di brunch propone? Chef Borghese è nel capoluogo lombardo per scoprirlo perché quattro ristoratori hanno deciso di sfidarsi per aggiudicarsi il titolo di miglior brunch di Milano.
In questa settima puntata, lo chef raggiunge i quattro ristoratori in gara a bordo del suo van dai vetri oscurati, percorrendo i quartieri simbolo della città come quelli di Cordusio, Porta Genova e della Stazione Centrale, dove si trovano i locali in sfida. A contendersi il titolo ci sono: Alba con Crazy Cat Cafè, Matteo con Hygge, Youssra con Tenoha e, infine, Michele con Piccolo Cafè & Restaurant. L’oggetto di bonus sono le uova, le regine di un brunch degno di questo nome, che permettono di lasciare spazio alla creatività dei quattro ristoratori dato che potranno essere cucinate all’occhio di bue, strapazzate, al tegamino, in camicia, alla coque, o anche in una frittata.
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I RISTORANTI DELLA SETTIMA PUNTATA
CRAZY CAT CAFÈ (Milano, zona Stazione Centrale): Alba (33 anni), la titolare, si definisce “una gattara convintissima”. Nel locale ci sono regole fondamentali che i clienti devono seguire per rispettare gli animali: non fare troppo rumore, lasciarli dormire e non invadere i loro spazi. Il brunch ha due tipologie di menù, uno da 18 e uno da 22 euro. Le portate sono tre: un piatto principale, un contorno e un dolce. Oltre ai tre piatti scelti, il brunch è accompagnato da yogurt fresco con muesli e frutti di bosco, succo d’arancia e una bevanda calda a scelta. La location, che ricorda una caffetteria in stile anglosassone e francese, rimanda al mondo felino, comprese le tazze. Nonostante l’arredo in legno sia molto minimal, ciò che rende particolare il locale sono i giochi e le casette dei mici. Tutto è stato costruito intorno al benessere dei nove gatti, i veri padroni di casa, i cui nomi rimandano al mondo della musica.
HYGGE (Milano, zona Porta Genova): Matteo (32 anni) è il titolare del locale. Ha deciso di aprire questo locale due anni fa insieme a suo fratello e sua cugina con l’obiettivo di creare qualcosa che riflettesse la loro parte più intima e le esperienze maturate all’estero. Il brunch viene proposto in due versioni: Regular e Vegano. I due menù sono composti da cinque componenti, tutti serviti su un unico vassoio. La location rispecchia il concetto alla base del locale, quello della condivisione. Infatti nella sala principale il grande tavolo presente permette a gruppi diversi di persone di mangiare insieme. Le sedute basse e spartane rimandano alle sedie di casa. L’arredamento in legno, ferro e metallo e la presenza di lanterne e luci soffuse creano un’atmosfera informale. Nel locale non mancano anche rimandi ai viaggi, ai quali è dedicata un’intera parete con una grande cartina.
TENOHA (Milano, zona Porta Genova): Youssra (32 anni) è la responsabile dell’area ristorativa e lavora nel settore della ristorazione dall’età di 14 anni. È una cittadina italo-marocchina, ma vive in Italia da quando ha 2 anni. Il brunch è in stile giapponese e prevede un vassoio con diverse scelte. La prima è tra una zuppa di miso e una di zucca; la seconda, invece, prevede il piatto principale: si può scegliere tra salmone grigliato, pollo in salsa teriyaki e tofu salada. Inoltre, vengono proposti 5 piattini (in giapponese kobachi), tra i quali il cliente può sceglierne tre. La location, una ex fabbrica da carta da parati, è grande e spaziosa e si trova in un palazzo Anni ‘30. Lo stile dell’arredo è giapponese, minimal e pulito, con tanto legno, metallo, palette di colori pastello e nero. Oltre al ristorante, che ha anche un cortile esterno pieno di verde, ci sono un bar, uno shop con artigianato giapponese, un’area co-working e un ufficio condiviso.
PICCOLO CAFE’ & RESTAURANT (Milano, zona Cordusio): Michele (36 anni) è il gestore del Piccolo Cafe’, che si trova all’interno del Piccolo Teatro di Milano. Michele lavora da quando aveva sedici anni nel settore alberghiero e grazie a questa professione ha viaggiato molto. Da un po’ di anni lavora per la società collettiva Serist s.r.l. che, a luglio, ha preso in gestione il chiostro del Piccolo Teatro Grassi di Milano. Il brunch è proposto a buffet con un’ampia scelta di toast, brioche salate e non, torte, uova, caffè, tè e non solo. Inoltre, c’è la possibilità di scegliere alcuni piatti e i centrifugati alla carta. La location del Piccolo – Café & Restaurant è davvero suggestiva, curata e rappresentativa della città di Milano. È divisa in due aree disposte sotto al porticato riparato del Piccolo Teatro Grassi con grandi colonne.