Westworld 2, episodio 9: la recensione

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Linda Avolio

Un uomo che non è nero a causa delle vesti che indossa, ma a causa dell'oscurità di cui è fatto: ecco finalmente la verità su William, un uomo così ossessivo e paranoico da arrivare a uccidere la propria figlia. Dall'omicidio al suicidio, quello di Juliet, che sceglie di togliersi la vita quando scopre chi è sempre stato in realtà suo marito, e quello di Teddy, che non riesce ad accettare l'idea di essere stato trasformato in un mostro dalla persona che ha giurato di amare e proteggere. Dolores resta dunque da sola, ma è comunque diretta verso l'Oltre Valle, così come Bernard, gli host che sono in viaggio insieme ad Akecheta, e Clementine, riprogrammata e usata da Hale proprio per questo scopo. Ford confessa a Maeve che lei è sempre stata la sua preferita, e l'aiuta a riprendere il controllo in vista della fuga dal MESA: leggi la recensione di Vanishing Point, il nono e penultimo episodio di Westworld 2 (NB, ovviamente ci sono SPOILER se non l'avete ancora visto!!)

Westworld 2, episodio 9: la trama

Come Kiksuya era quasi interamente dedicato al personaggio di Akecheta, così Vanishing Point è quasi interamente dedicato all'Uomo in Nero, che è nero non tanto a causa del colore dei suoi abiti, ma a causa dell'oscurità che ha sempre avuto dentro di sé. 

 

Bernard + Ford

Prima di raggiungere Elsie, con la quale dovrà dirigersi verso The Forge, la Forgia, la Fucina - l'equivalente della Culla per quanto riguarda le coscienze sintetiche degli ospiti, una grande biblioteca virtuale dove ogni libro in questo caso è la fedele riproduzione di una persona e del suo modo di pensare -, Bernard, che ospita ancora Ford dentro di sé, assiste a qualcosa che non promette nulla di buono. Charlotte ha fatto copiare a Roland parte del super codice di Maeve, e l'ha fatto impiantare dentro Clementine, che ora è capace di comunicare con i suoi simili tramite il mesh network, la rete a maglie.

L'obiettivo di Hale? Usare Clementine non solo per trovare i residenti in viaggio verso la Valley Beyond, ma anche renderli "inoffensivi", cioè farli fuori tutti. O meglio, fare in modo che si facciano fuori l'un l'altro. La povera Pennyfeather viene dunque affidata a Stubbs, che dovrà seguirla e verificare che tutto proceda secondo i piani.

Bernard capisce che bisogna agire in fretta, così fa per raggiungere Elsie. Prima, però, Ford - che di Elsie non si fida per niente, ed è convinto che prima o poi tradirà Bernard - gli fa fare una deviazione: vuole vedere Maeve. Purtroppo Bernard non riesce ad accedere al laboratorio dove Maeve è rinchiusa, ma Ford gli dice che va bene così, di lasciarle sondare la propria mente, affinché lei possa captare il messaggio che lui le ha lasciato.

Bernard infine raggiunge Elsie, e i due partono a bordo di un mezzo alla volta della Forgia. Bisogna arrivare lì prima di Dolores, perché una tale mole di informazioni sarebbe pericolosissima nelle sue mani. E bisogna arrivare lì prima della squadra inviata da Charlotte, per poter avere della merce di scambio quando sarà il momento di contrattare per la propria sopravvivenza e il proprio futuro.

Lungo la strada, Elsie e Bernard si fermano presso un gruppo di persone - non si sa se umani o robot - chiaramente morte. Mentre lei va alla ricerca di armi e munizioni, lui decide di eliminare il suo sgradito ospiti, che gli ha appena suggerito di "neutralizzare" Elsie prima che lei lo tradisca. Bernard non vuole farle del male, così si collega via cavo a un tablet di controllo e cancella alcuni pacchetti di dati dove, si presume, risieda Robert. A quanto pare Bernard ha successo, dunque può ripartire. Decide di lasciare lì Elsie insieme a un trasmettitore che la renderà visibile alle squadre di recupero. Elsie non la prende per niente bene.

 

Maeve + Ford

Maeve è riuscita a trovare il messaggio che Ford le ha lasciato. Mentre Roland viene e va - si sta preparando per disattivarla definitivamente, visto che non serve più ora che hanno Clementine - Ford parla a Maeve direttamente dentro la testa di quest'ultima. Le rivela che lei è sempre stata la sua preferita, e che per questo motivo le ha donato dei tratti della sua stessa personalità, una certa visione del mondo molto simile alla sua.

Le dice anche che è sempre per questo motivo che voleva che lei se ne andasse prima che scoppiasse il putiferio, e che la sua decisione di restare per trovare sua figlia l'ha colpito, e non poco. Le dice anche, però, che capisce questa sua scelta: in fondo lui ha fatto la stessa cosa. Dopo averle dato un bacio sulla fronte, Ford sblocca i permessi di Maeve, liberandola e spianandole la strada per un'eventuale fuga. 

 

Dolores + Teddy

Dolores, Teddy e gli ultimi seguaci di Wyatt rimasti in piedi sono in viaggio per l'Oltre Valle, ma vengono intercettati da Wanathon - il "vice" di Akecheta, che nel frattempo è proprio in viaggio verso lo stesso posto insieme agli host ancora vivi - e altri guerrieri della Nazione Fantasma. Wanathon intima alla Deathbringer, la Portatrice di Morte, di fermarsi. Loro non le permetteranno di compiere la sua strage, e lei in tutta risposta scatena Teddy e gi altri sgherri.

Gli sgherri e i guerrieri finiscono tutti uccisi, ma Wanathon riesce ad allontanarsi. Su ordine di Dolores viene seguito da Teddy, ma Teddy, che nel profondo è ancora lo stesso uomo buono e corretto di sempre, si rifiuta di sparargli, e lo lascia scappare. Dolores invece uccide Takoda, il guerriero che abbiamo visto nel primo episodio, dicendogli: "Non tutti meritano di arrivare fino all'Oltre Valle."

Dopodiché, Dolores e Teddy, ormai soli, si rimettono in viaggio. Si fermano presso un edificio in legno ormai in rovina, chiara metafora della loro situazione. Teddy mette un proiettile nel tamburo della sua pistola, poi fa uno strano discorso. E' distrutto per il fatto di essere stato modificato proprio da lei, per essere stato trasformato in un mostro dalla persona che ama. Ripensa al momento in cui si svegliò la prima volta. Ricorda la prima cosa vista, Dolores, e confessa di essersi subito sentito legato a lei, che, di fatto, è il suo cornerstone, la sua pietra angolare, la sua costante.

Le dice che ha sempre sentito il bisogno di proteggerla, e che la proteggerà fino a quando morirà. Le dice anche che, però, è dispiaciuto, perché ormai non la può più proteggere. Dopodiché si spara un colpo alla tempia. Teddy si chiama fuori da giochi, lasciando sola verso il suo (auto)distruttivo cammino di vendetta una disperata Dolores.

 

L'Uomo in Nero + Emily

Avevamo lasciato l'Uomo in Nero nella mani di sua figlia, e così lo ritroviamo. Emily ha raggiunto un punto di ritrovo e ha lanciato l'allarme, dunque a breve arriverà una squadra di recupero. Intanto i due parlano del passato, di quanto successo a Juliet, moglie di lui e madre di lei. Lei si sente in colpa, e dice che pe rmolto tempo si è sentita responsabile della decisione della madre di togliersi la vita. Poi, però, dice al padre di essere a conoscenza del progetto segreto e parallelo della Delos, e gli comunica di voler essere direttamente coinvolta. Il suo obiettivo? Avere finalmente delle risposte.

E' inoltre curiosa di sapere come sia stato possibile raccogliere tutti quei dati sugli ospiti del parco per poterne riprodurre i processi mentali alla perfezione, e lui non esita a darle una risposta: i cappelli, i copricapo. Quale scanner migliore, d'altronde?

William, però, a un certo punto rivela di non essersi bevuto  una sola parola uscita dalla sua bocca: è ancora convinto che tutto questo sia opera di Ford, che si sta sadisticamente divertendo con lui. Emily cerca di convincerlo di essere veramente sua figlia dicendogli di aver trovato la scheda con le sue informazioni, ma lui ancora non le credere.

I due non fanno in tempo ad approfondire la questione perché arriva la squadra di recupero, ovviamente ad armi spianate. Uno degli uomini della sicurezza riconosce William, così gli si avvicina per verificare che sia proprio lui e che sia umano. Il congegno appoggiato sul collo dell'Uomo in Nero risponde: è umano. 

William però non ha nessuna intenzione di lasciare il gioco che Ford ha creato appositamente per lui, vuole arrivare fino in fondo, e non permetterà a niente e a nessuno di fermarlo. Ruba il fucile alla guardia che gli si è avvicinata e uccide tutti, compresa sua figlia, convinto fino all'ultimo che si tratti di una copia. Nessuno, a parte lui e Robert, infatti, è a conoscenza dell'esistenza della sua scheda personale, dunque quella di sicuro non è la vera Emily. 

Peccato che non sia così. Emily, ormai morta, stringe infatti in una mano la scheda contenente il profilo di suo padre. Dunque stava dicendo la verità. Ancora sotto shock, l'Uomo in Nero si rimette in viaggio, ma a un certo punto si ferma, scende da cavallo e si punta la pistola alla tempia. Non preme il grilletto, però, ormai completamenet perso e paranoico, si taglia il braccio destro all'altezza dell'area dove i robot hanno il connettore per il collegamento fisico via cavo: deve sapere. Saprà, ma non prima del prossimo episodio. E noi, ovviamente, con lui.

 

L'Uomo in nero + Juliet

E veniamo finalmente ai flashback che ci rivelano cosa successe la notte della morte di Juliet Delos, la moglie di William. I due sono a quello che, scopriremo, è un party di beneficienza organizzato proprio da Emily per il padre. Ad ogni modo, William e Juliet sembrano una coppia affiatata. Lei addirittura corre in suoi aiuto per toglierlo da una situazione potenzialmente imbarazzante - lui è chiaramente un pesce fuor d'acqua lì in mezzo. Ma, a crisi evitata, si allontana subito, e passa la serata a bere un flute di champagne dietro l'altro.

Prima di lasciare la festa, William fa un salto al bar dell'hotel, e lì incrocia Ford. E' evidente che i due non vanno troppo d'accordo a causa di ciò che Ford pensa del progetto parallelo della Delos. Ad ogni modo, Robert consegna a William la sua scheda personale contenente tutti i dati raccolti durante i suoi soggiorni al parco nel corso degli anni. In una tessera delle dimensioni di una carta di credito è dunque racchiuso il profilo di William, la sua stessa essenza.

Tornati a casa, Juliet, chiaramente ubriaca, ma non così tanto da non rendersi conto delle proprie parole, dice al marito tutto ciò che pensa di lui: che per la sua famiglia è stato come un virus, che con le sue idee ha infettato e ucciso prima Logan, e poi suo padre. Gli dice anche di sapere ormai da molti anni che quella è tutta facciata, che lui sotto è molto, molto diverso. Ma che, a furia di convincersi di essere qualcosa o qualcun altro, ormai si è traformato in una bugia vivente.

Sopraggiunge Emily, che, a differenza di quanto abbiamo visto nelle scene ambientate a Westworld, è totalmente dalla parte del padre. Addirittura dice alla madre di volerla mandare nuovamente in rehab. Juliet reagisce male, cerca di avvisarla che suo padre non è ciò che sembra, ma William prende in mano la situazione e la porta in camera. La fa stendere sul letto, le dà qualche goccia di sonnifero per farla calmare, e poi, quando pensa che stia dormendo, nasconde la scheda con i suoi dati tra le pagine di un libro.

Tornato di sotto, beve qualcosa e parla con la figlia, che nel frattempo ha chiamato un certo Dr. Woodward per chiedergli di firmare le carte che inchioderanno Juliet nella clinica di disintossicazione per almeno due settimane. William ovviamente sa che sua moglie ci ha visto giusto, ma non può rivelare certe cose a Emily.

Dal lampadario cadono alcune gocce d'acqua sul tavolo. William capisce subito cosa sta succedendo, corre di sopra, ma quando apre la porta del bagno trova la moglie ormai morta. Juliet si è tagliata le vene dentro la vasca. Ma per quale motivo? Non per il "tradimento" di Emily, che voleva spedirla in rehab, ma per quanto scoperto su William. 

In un flashback dentro il flashback torniamo al momento in cui William la mette a letto. Lei gli chiede di smetterla di mentire, di dirle la verità, anzi, di dirle almeno una cosa vera, una volta tanto. Lui pensa che lei si sia addormentata, così le dice che è ha ragione, che lei ha visto la sua vera faccia, ed è una faccia fatta di oscurità. Quella macchiolina scura che un giorno William trovò su di sé non era una macchia: era la sua seconda pelle. La sua vera pelle. Si tocca il braccio destro perché ha il dubbio di essere lui stesso un robot, poi si alza e va a nascondere la scheda che gli ha dato Robert.

Juliet sta però solo facendo finta di dormire, dunque sente tutto. Soprattutto, vede William nascondere la scheda con i suoi dati. Rimasta sola, si alza dal letto, la recupera, la appoggia su un tablet, e finalmente scopre la verità su suo marito: ecco cosa ha fatto durante le sue visite a Westworld. Ecco il suo profilo. Ecco chi è realmente. E, come detto prima da Ford, non si tratta di un bel ritratto.

Westworld 2, episodio 9: la recensione

Vanishing Point, punto si sparizione, punto di fuga. Un concetto che si collega direttamente alla prospettiva, quella cosa che ti fa vedere la profondità anche laddove questa non c'è. La prospettiva, dunque, è un'illusione, una bugia, pertanto titolo azzeccatissimo, considerando che praticamente per tutto l'episodio viene rimarcato il continuo mentire di William, il suo essere, per l'appunto, una bugia, un falso. Ma andiamo con ordine.

Serviva un episodio sull'Uomo in Nero, sulla sua ossessione, sulla sua paranoia, sulla sua vera natura, e finalmente è arrivato. E' difficile collegare il William visto nella prima stagione con quest'uomo che fatto solo di oscurità, ma è ancora più difficile accettare la sua confessione: quell'oscurità è stata sempre parte di lui, perché in realtà quella è la sua vera natura.

Per il resto, si è solo trattato di vendere una bugia abbastanza credibile e convincente. Una bugia che è stata venduta da un abile venditore e che è stata comprata da una donna che ci ha messo molti anni a rendersi conto di essere stata truffata. E che, una volta avuta la conferma temuta ma richiesta, ha deciso di togliersi la vita, di uscire definitivamente dai giochi.

Proprio come ha fatto Teddy, che non riesce ad accettare di essere stato trasformato in un mostro proprio da colei che amato fin dal suo primo istante di vita. Se è vero che si possono manipolare le caratteristiche degli host, è anche vero che ciò che c'è alla base del loro codice, ciò che fa di loro ciò che sono, non può essere mutato completamente, e con Teddy ne abbiamo conferma.

Molto tenere le scene con Ford e Maeve, specialmente la confessione di lui, che le rivela che lei è sempre stata la sua preferita, la cosa più vicina a una figlia che abbia mai avuto. Bravissimi Hopkins e Newton, specialmente lei, considerando che è da due episodi che è stesa su un lettino senza proferire parola! Per tutti gli scettici, ecco infine arrivare la conferma: Maeve nella prima stagione viene sì guidata dal suo creatore, ma, nel momento in cui sceglie di scendere dal treno e tornare nel parco per andare alla ricerca della figlia è completamente libera. Come direbbe lei stessa, nessuno può dirle cosa fare o non fare!

Piccola nota: il personaggio di Ed Harris in questo episodio si tocca più volte il braccio destro. E' evidente che la sua paranoia l'ha portato a credere di essere lui stesso una delle creazioni di Ford, eppure, quando arriva la squadra di recupero, sembra che ogni dubbio venga fugato. Ma possiamo veramente stare certi che William sia umano? Vi ricordiamo, infatti, che anche Bernard, nel primo episodio, è stato riconosciuto come umano dal sistema. Ci riferiamo alla scena in cui entra per la prima volta in uno dei laboratori segreti della Delos... 

Per quanto riguarda il gran finale, è evidente che tutto convergerà in quel posto mitico e mitologico che dovrebbe essere la Valley Beyond, l'Oltre Valle (qui le anticipazioni): per qualcuno, Akecheta e compagni, si tratta della porta che condurrà a un nuovo mondo, mentre per qualcun altro, Dolores, si tratta di un'arma nella lotta contro i padroni, contro gli umani. 

Spettacolo: Per te