Boots, trama e cast della serie tv teen Lgbtq+ Netflix ambientata tra i marine

Serie TV
Alfonso "Pompo" Bresciani/Netflix © 2023

Introduzione

Ambientata nei primi anni ’90, in un contesto militare dove essere apertamente omosessuale era vietato, la serie racconta la storia di Cameron Cope, un giovane che decide di arruolarsi nei Marines insieme al suo migliore amico, Ray McAffey, pur conoscendo i rischi che il suo “segreto” comporta. Più che un racconto militare, Boots esplora la tensione tra disciplina e verità, tra il desiderio di appartenenza e la volontà di restare sé stessi. Sullo sfondo di un ambiente ostile e rigido, la comunità queer trova comunque spazi di apertura, amicizia e affetto. La serie televisiva teen-drama di Netflix debutta il 9 ottobre 2025 sulla piattaforma.

Quello che devi sapere

La trama della serie

Cameron Cope, vittima di bullismo e di un rapporto complesso con la sua famiglia, decide impulsivamente di arruolarsi nei Marines per sfuggire dal suo passato e ottenere finalmente il suo riscatto. Accanto a lui, Ray McAffey si unisce all’addestramento. Durante il percorso nella base, i due – insieme a una compagnia di reclute – affrontano prove fisiche estenuanti, gerarchie rigidissime e un contesto in cui si è costretti spesso a nascondere il vero sé.

I personaggi intrecciano alleanze inattese, speranze e conflitti interiori dove le sfide non sono solo esterne: il campo diventa lo specchio delle paure, dei desideri, e delle contraddizioni che ciascuno porta dentro. Alla fine, Cam dovrà decidere fino a che punto è disposto ad arrivare e soprattutto a quale prezzo.

Il cast

A guidare il cast di Boots c’è Miles Heizer, già noto al pubblico per il ruolo di Alex Standall nella serie di culto Tredici (13 Reasons Why), che qui interpreta Cameron Cope, un ragazzo sensibile e tormentato in cerca di riscatto. Accanto a lui, Liam Oh dà vita a Ray McAffey, il suo migliore amico e compagno d’addestramento, mentre Vera Farmiga veste i panni di Barbara Cope, una madre divisa tra affetto e incomprensione.

Completa il quadro Max Parker nel ruolo del sergente Sullivan, figura autoritaria ma sorprendentemente umana, insieme a un gruppo di giovani interpreti emergenti – da Cedrick Cooper ad Ana Ayora, fino a Kieron Moore e Dominic Goodman – che portano sullo schermo la vitalità e le contraddizioni di una generazione in cerca di libertà.

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La tematica lgbtqia+ in un campo d'addestramento

Il cuore di Boots è l’identità queer inserita fortemente in un contesto che nega ogni spazio di visibilità. In un’epoca in cui l’omosessualità nelle forze armate veniva perseguitata, ogni sentimento, ogni piccolo gesto di autenticità per essere sé stessi diventa un atto di coraggio.

La serie non si limita a denunciare: indaga le relazioni di solidarietà, la “famiglia scelta” tra coetanei, la difficoltà di conciliare dovere e desiderio e il prezzo (spesso) di dover restare in silenzio. Il rispetto dei ritmi, dei timori e delle speranze rende l’approccio più umano che militante, senza sconti né semplificazioni.

La musica come manifesto queer

Nel trailer ufficiale della serie, la colonna sonora include “I Want to Break Free” dei Queen, ma è “Freedom! ’90” di George Michael che assume un ruolo simbolico. Questa canzone diventa un vero e proprio manifesto queer: un grido di liberazione, un invito a non restare prigionieri dell’apparenza, a scegliere sé stessi anche quando tutto, attorno, sembra importi al silenzio. In Boots, la musica serve non solo a evocare l’epoca ma anche a caricare di senso i momenti più intimi della serie facendosi presenza emotiva nelle battaglie interiori dei protagonisti.

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Sulla piattaforma dal 9 ottobre

Ispirata al memoir The Pink Marine di Greg Cope White, che ha collaborato alla serie come co-executive producer la serie debutta il 9 ottobre 2025 su Netlix. La showrunner è Andy Parker, che insieme a Jennifer Cecil ha curato l’adattamento. Tra i produttori esecutivi figura il celebre Norman Lear. La produzione è affidata a società come Act III Productions, Blue Encounter e Sony Pictures Television. La struttura prevede otto episodi della durata di circa quaranta minuti ciascuno. Il cast, la fotografia e l’ambientazione cercano di restituire con rigore storico l’esperienza del boot camp militare nei primi anni ’90.

Il fatto che Boots derivi da una vicenda reale contribuisce a potenziare la sua forza: non è soltanto racconto immaginario, ma una memoria che riconfigura la visibilità queer attraverso una lente militare, esplorando cosa significa affermare la propria identità dove ogni aspetto della vita è controllato.

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