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Il problema dei tre corpi è un caso politico in Cina e negli Usa

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La serie Netflix al centro di polemiche per la scena d'apertura sulla Rivoluzione Culturale maoista. Che piace ai conservatori americani per la "critica alla cancel culture"

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Non solo una serie tv sulla bocca di tutti, Il problema dei 3 corpi è già un caso politico in almeno due Paesi. La più costosa prima stagione mai prodotta da Netflix, visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite app su NOW Smart Stick, fa discutere in Cina e negli Stati Uniti. E non solo per i suoi valori produttivi e la qualità della narrazione costruita da David Benioff, D. B. Weiss e Alexander Woo. Come riporta The Hollywood Reporter, l centro del dibattito ci sono i riferimenti alla storia della Cina, a una sua pagina particolare che ha segnato profondamente il suo presente, e ai possibili riferimenti all’attualità americana.

La scena d'apertura e la Rivoluzione Culturale maoista

Lo show, adattamento del romanzo di Liu Cixin vincitore dell’Hugo Award, si apre infatti nel 1966, con immagini che si riferiscono alla Rivoluzione Culturale della Cina maoista, che mostrano un professore di fisica picchiato a sangue in pubblico dalle Guardie Rosse per il suo rifiuto di conformarsi ai dettami governativi. Una scena cruciale che era stata però omessa dall’adattamento cinese in 30 episodi dello stesso romanzo. E parlando del romanzo, se nella versione in inglese l’episodio è raccontato all’inizio del libro, in quella cinese è stato nascosto a metà.

I COMMENTI IN CINA

Netflix è ufficialmente non disponibile in Cina, ma qualcuno è riuscito a vederla, e il fatto ha suscitato reazioni piuttosto forti, finendo tra i trending topics dei social locali. “La prima scena mi ha fatto cadere la mascella”, ha scritto un utente su Weibo. “Anche se sapevo che ci sarebbe stata, la scena mi ha comunque spaventato”. Il tutto non è stato preso di buon grado dai nazionalisti cinesi e molti hanno accusato Hollywood di voler diffondere un’immagine deliberatamente negativa delle Guardie Rosse. Altri hanno invece criticato un cast a loro dire troppo inclusivo e la scelta di ambientare la storia a Londra e non in Cina come avviene per il romanzo.

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UNO SHOW CHE PIACE AI CONSERVATORI AMERICANI

Curiosamente di segno opposto le reazioni negli Stati Uniti, dove diversi conservatori hanno visto la scena d’apertura come un richiamo implicito (con annessa critica) alla cancel culture. “Per comprendere cosa sta facendo la sinistra, suggerisco di vedere la scena d’apertura de Il problema dei 3 corpi – ha scritto un utente – La scena della Rivoluzione Culturale dimostra cosa sta accadendo. Impariamo la storia o saremo condannati”.

BENIOFF: "LA STORIA SI MUOVE PER CICLI"

David Benioff, creatore della serie (e con il collega Dan Weiss l’uomo dietro allo straordinario successo de Il Trono di Spade), aveva risposto a una domanda esplicita sui legami tra lo show e l’attualità durante un’intervista rilasciata sul set nel 2022 a The Hollywood Reporter: “Non è un riferimento alla cancel culture – aveva spiegato in una frase finora mai pubblicata dalla testata – ma la storia umana tende a muoversi per cicli, e ora stiamo attraversando un particolare periodo di questo ciclo. Ci sono molte differenze significative tra ciò che accade oggi e la Rivoluzione Culturale. Ma ci sono anche alcune somiglianze. Non abbiamo mai pensato ‘Dovremmo fare questo show perché vogliamo criticare questo’. Ma è in teressante che questi paralleli ci siano e siano difficili da ignorare”.

ROSALIND CHAO: "UNA VERSIONE INTERNAZIONALE DELLA STORIA"

Rosalind Chao, attrice che interpreta il ruolo di Ye Wenjie adulta nella serie, aveva parlato della scena d’apertura alla testata americana così: “Penso che sia importante avere una versione internazionale della storia. La mentalità col paraocchi mi fa un po’ impazzire. Adoro che sia stato reso più internazionale per un audience più ampio. Probabilmente rischio di finire nella lista nera in Cina per questo, ma ho un cugino che è stato isolato e ha vissuto tra i maiali per 10 anni. Ora è in America e ho scoperto tutto questo durante il Ringraziamento quando lui si è rifiutato di mangiare prosciutto. Non parlano mai della Rivoluzione, è così radicato il fatto che non se ne debba discutere nonostante sia una parte enorme della storia del Paese e il fatto che se ne possa parlare qui in un contesto di genere fantascientifico mi esalta”.

ALEXANDER WOO: "MIA MADRE MI HA DETTO 'È TUTTO VERO'"

Anche il co-sceneggiatore Alexander Woo ha detto la sua in una recente intervista al New York Times: “È un pezzo di storia di cui non si è scritto tanto in fiction, meno che mai filmato, e la mia famiglia ci è passata così come quella di Derek Tsang, che ha diretto i primi due episodi. Diamo a lui tantissimo merito per aver dato vita a questi fatti, perché lui sapeva che non erano forse mai stati girati con questo tipo di occhio clinico. C’è voluto un dolore enorme per mostrare ogni dettaglio nella maniera più realistica possibile. L’ho mostrato a mia madre e avreste potuto vedere un brivido percorrerla, e ha detto: ‘È tutto vero. È ciò che realmente è accaduto’. Poi ha aggiunto: ‘ Perché mostrate qualcosa del genere? Perché fate provare alle persone qualcosa di così terribile?’”.