Una mossa di marketing tanto scioccante quanto ipnotizzante ha visto piazzare una teca in mezzo a una folla con rinchiuso dentro uno zombie. Si tratta di un attore che interpreta un soggetto infettato dal T-Virus. La mossa pubblicitaria per dare il benvenuto alla serie televisiva più attesa su Netflix (visibile anche su Sky Q e tramite la app su NOW Smart Stick) ha sottolineato come gli zombie siano ancora di moda. E come facciano tantissima paura a tutti quanti
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di spettacolo
Una mossa di marketing da chapeau ha visto piazzare una teca in mezzo a una folla al cui interno è stato rinchiuso un attore in piena metamorfosi da T-Virus.
Si tratta di una iniziativa pubblicitaria per dare il benvenuto a quella che è la serie televisiva tra le più gettonate di Netflix, Resident Evil (visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick), uscita il 14 luglio 2022.
Il risultato di questo esperimento - non solo di pubblicità ma anche sociologico - è stato incredibile: emerge innanzitutto che gli zombie sono ancora molto di moda. E stando alle reazioni di questa sorta di candid camera di massa, i morti viventi fanno ancora una paura tremenda.
Potete guardare il video completo della teca con l’uomo colpito dal T-Virus e le reazioni dei passanti nel filmato che trovate in fondo a questo articolo. Trovate un video su questa mossa di marketing strepitosa anche in alto, nel filmato in testa a questo articolo.
Le reazioni dei passanti (terrorizzati)
Le telecamere nascoste hanno registrato le reazioni dei passanti, che si sono visti davanti agli occhi la trasformazione dell'uomo infettato dal virus.
Le immagini riprese dalle telecamere mostrano anche reazioni di cani e bambini: c'è chi abbaia terrorizzato e chi piange dalla paura, insomma un bel fritto misto di reazioni strong registrate a livello di ogni fascia d’età (e di ogni numero di zampe, anche).
Massimo protagonista è stato pure il disgusto di molti astanti, increduli di fronte a cotanta professionalità dei make-up artist (mentre una nuvola di fumo avvolge lo zombie in fieri, esperti truccatori rendono la trasformazione tanto convincente quanto raccapricciante, parola dei tanti volti stomacati di chi presenziava).
approfondimento
Resident Evil, cosa c'è da sapere sulla serie in uscita il 14 luglio
La serie televisiva
La serie Resident Evil da pochi giorni rilasciata su Netflix nasce da una costola di una delle epopee di videogame di genere survival horror più gettonate della storia.
Lo show televisivo racconta una nuova storia, percorrendo due linee temporali differenti.
Si parte da quella che vede protagoniste due quattordicenni, le sorelle gemelle Jade e Billie Wesker (rispettivamente interpretate da Tamara Smart e Siena Agudong). Si trasferiscono con la famiglia a New Raccoon City. Per loro è difficile adattarsi a una nuova città, soprattutto nel bel mezzo dell'adolescenza come sono. Hanno dovuto lasciarsi la vecchia scuola e gli amici alle spalle, approdando in questa nuova città fatta di industrie e di uffici. Inoltre pian piano si accorgeranno che quel posto non è ciò che sembra, e anche che il loro padre nasconde qualcosa di parecchio oscuro…
La seconda linea temporale porta invece il pubblico a fare un salto nel futuro, circa un decennio più tardi.
Sul pianeta Terra abitano ormai meno di 15 milioni di persone e più di 6 miliardi di mostri. Questi ultimi sono uomini e animali (ecco spiegato l'abbaiare spaventato dei cani dell'esperimento di marketing, allora) che sono stati infettati dal T-virus.
Vediamo Jade, una delle due sorelle che ora ha quasi trent’anni, mentre tenta di sopravvivere in quel nuovo terribile mondo, dilaniata non solo dal presente ma anche dal passato: la ragazza infatti è tormentata da quei segreti scoperti una decade prima, segreti oscuri che riguardano la sorella, il padre e anche lei stessa.
Potete guardare il video completo della teca con l’uomo colpito dal T-Virus e le reazioni dei passanti nel filmato che trovate di seguito. Trovate un video su questa mossa di marketing strepitosa anche in alto, nel filmato in testa a questo articolo.