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Le fate ignoranti, le differenze tra il film e la serie televisiva

Serie TV

Camilla Sernagiotto

Lo show televisivo che adatta il capolavoro di Ferzan Özpetek, diretto dallo stesso regista turco, è disponibile su Disney+ dal 13 aprile (visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick). È il primo progetto Star Original italiano. Scopriamo in cosa differisce dalla pellicola del 2001

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“Le Fate Ignoranti - La serie”  è il primo progetto televisivo italiano a essere arrivato su Disney+ come opera Star Original, motivo per cui ha gli occhi di tutti puntati su di sé, sia gli occhi degli spettatori sia quelli dei critici. Ricordiamo che lo show è disponibile su Disney+ dal 13 aprile (visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick).

Da notare è come l'Italia abbia deciso di partire da uno dei film più rivoluzionari del proprio Paese, quello che nel 2001 uscì con il titolo de “Le Fate Ignoranti”, diventando immediatamente il capolavoro di Ferzan Özpetek e consacrando ancora una volta a star i nostrani attori Margherita Buy e Stefano Accorsi. La serie, anch’essa diretta dal regista turco Ferzan Özpetek, si presenta come un reboot della pellicola, tuttavia a rendere il tutto differente è innanzitutto la diversa struttura, diversa a livello intrinseco dato che da un lato c'è un film di 105 minuti e dall'altro c'è una serie televisiva a episodi.


Questo progetto dimostra come sia interessante - e vincente - lo sforzo di adattare un film storico, un movie cult a tutti gli effetti insomma, a una nuova formula con un'inedita pezzatura, ossia quella della serie TV.
La trasformazione da grande a piccolo schermo in questo caso non compromette in nessun modo lo spirito originario del film di Özpetek, anzi lo riprende, lo rielabora e lo adatta a oggi, dopo più di vent'anni trascorsi da quel 2001. 
Sono tante le differenze tra il lungometraggio e il suo nuovo adattamento seriale. Analizziamole di seguito.

Meno mistero e più approfondimento

La differenza più lampante tra film e serie è la mancanza di quell'atmosfera misteriosa che connota la pellicola. L'obiettivo della pellicola era quello di sensibilizzare sul tema dell'omosessualità, questione che vent'anni fa veniva trattata molto meno frequentemente e in maniera assai diversa da oggi. Il film raccontava alcune anime diverse della stessa famiglia, la famiglia Mariani.
Uno dei componenti della famiglia frequentava l'appartamento di Michele, il personaggio che nel 2001 era interpretato da Stefano Accorsi. Le figure che ruotano attorno a quel personaggio nel film sono descritte in maniera criptica, soprattutto a causa dell'estensione limitata di una pellicola, che non può andare oltre tot minuti di durata. Questa limitazione non riguarda invece la versione seriale di questo prodotto di intrattenimento, dato che numerosi episodi possono descrivere in modo più approfondito i vari personaggi, andando a raccontare tutte le esistenze dei coinquilini di Michele, cosa che invece il film non poteva fare.
Dunque la serie televisiva riesce a far emergere i ruoli secondari e le storie che li connotano in maniera più approfondita e dunque più interessante (nulla togliendo al film, che rimane un capolavoro). Tuttavia la serie riesce a coinvolgere lo spettatore non soltanto per ciò che riguarda i personaggi principali ma per ogni figura che rientra nella storia. Quindi il racconto diventa più corale che solistico.

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L’HIV del film lascia il posto all’ansia nella serie

Il film del 2001 parla non solo di quelli che erano tabù per l'epoca, come l'omosessualità e le famiglie allargate, ma anche di una malattia che invece oggi sembra essere stata dimenticata (non certo da chi ne è affetto: dimenticata soltanto dai media, si intende).


Parliamo dell'HIV, che nel film è molto presente. Un paziente di Antonia (interpretata Margherita Buy) ne è affetto così come il personaggio di Ernesto (Gabriel Garko). A quel tempo (nel 2001) parlare di AIDS era riaprire una ferita fresca, anche se non bisognerebbe dire "riaprire" dato che in realtà non si era mai del tutto rimarginata. Tuttavia il modo con cui il film Le Fate Ignoranti tratta la questione HIV non è scevro di un messaggio positivo, di un certo ottimismo figlio di un'epoca in cui la medicina fortunatamente ha fatto passi da gigante per trattare l’AIDS.


Nella serie televisiva, l’AIDS non ha lo stesso peso e lo stesso ruolo che aveva nel lungometraggio. A prendere il suo posto ci sono invece altri “mali” moderni, che connotano in maniera negativa la società contemporanea, ad esempio l'ansia di apparire, i canoni imposti dalla società, le paranoie e i tradimenti che ci rendono tanto vulnerabili quanto umani. Anche il desiderio di emanciparsi e quello di riscattarsi, ricominciando una nuova vita, sono presenti nella serie.

In questo, Le Fate Ignoranti - La Serie si dimostra uno spaccato della vita e della società di oggi, offrendo un'attenta analisi su molti argomenti scottanti dei giorni nostri. Se volete confrontare il film e la serie, trovate entrambi disponibili su Disney, visibili anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick.

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