Il rapimento e omicidio avvenuto a San Felice Circeo nel 1975 diventerà un serial. Le riprese sono attualmente in corso (quasi finite) per la regia di Andrea Molaioli. È polemica per il presunto coinvolgimento nella sceneggiatura di Angelo Izzo, uno dei tre autori del massacro (che durante la detenzione si è dedicato all'attività di scrittore). Il fondatore e presidente della casa di produzione della serie (Cattleya), Riccardo Tozzi, ribadisce di non «aver mai avuto contatti diretti o indiretti con Izzo»
Il massacro del Circeo diventa una serie televisiva: il rapimento e omicidio avvenuto a San Felice Circeo tra il 29 e il 30 settembre 1975 diventerà un serial. Le riprese sono attualmente in corso (stanno quasi per terminare), per la regia di Andrea Molaioli.
È polemica per il presunto coinvolgimento nella sceneggiatura di Angelo Izzo, uno dei tre autori del massacro (che durante la detenzione si è dedicato all'attività di scrittore). Tuttavia Riccardo Tozzi, il fondatore e presidente della casa di produzione che si occupa della serie (Cattleya), smentisce qualsiasi tipo di coinvolgimento, ribadendo di non «aver mai avuto contatti diretti o indiretti con Izzo».
Il caso di caso di rapimento, violenze e omicidio è stato recentemente trattato nel film La Scuola Cattolica, diretto da Stefano Mordini. Si tratta di uno dei fatti di cronaca più terribili e sconvolgenti dell'Italia degli anni Settanta.
La serie
La serie televisiva che tratterà questo argomento sarà in un formato mini: si tratta di sei puntate da 50 minuti l’una.
A dirigere c’è il regista di Fedeltà, Bella da Morire e Suburra, tra gli altri: Andrea Molaioli.
La serie è scritta da Flaminia Gressi (Noi), Viola Rispoli (Doc nelle Tue Mani) e Lisa Nur Sultan (Studio Battaglia) e si intitolerà Circeo.
Le riprese stanno volgendo al termine: sono già incominciate da tempo, con ciak tra Roma e dintorni, e si parla di una messa in onda che probabilmente arriverà già il prossimo autunno.
La serie non ricostruirà soltanto il delitto ma racconterà anche, anzi soprattutto, il processo.
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La serie
Protagonista della serie Tv Circeo è Teresa Capogrossi (interpretata da Greta Scarano), un personaggio di fantasia. Si tratta di un avvocato che, dopo aver lavorato per un noto avvocato comunista, Fausto Tarsitano, passa a lavorare per Tina Lagostena Bassi (interpretata da Pia Lanciotti), considerata «l’avvocato delle donne».
Quest'ultima si batte per la riforma della legge sulla violenza sessuale. Proprio sotto il suo studio, Teresa difenderà Donatella Colasanti, l'unica sopravvissuta al massacro. A differenza di Rosaria Lopez, che morirà a causa delle torture ricevute da Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira in una villa di proprietà della famiglia di quest'ultimo. Attratte con l'inganno, credevano che in quella casa ci fosse una festa. Donatella e Rosaria sono state le vittime di uno dei capitoli più bui della cronaca del nostro Paese.
La giovane avvocatessa Teresa Capogrossi non solo difenderà Donatella ma se ne prenderà cura. Dimostrerà inoltre che il processo si può vincere, che la legge si può cambiare. Intraprenderà assieme alla sua assistita quello che sarà un percorso lunghissimo e traumatico, un iter che va ben oltre all'iter giudiziario: quello che questa serie racconta è quasi un viaggio di iniziazione di due donne, Teresa e Donatella. Entrambe impareranno molte cose dall'altra, trovando nell'alleanza, nell'empatia e nella solidarietà la forza per andare avanti.
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Il massacro del Circeo raccontato dalla serie TV
La storia che questa serie televisiva racconta è purtroppo quella nota e reale.
Il 29 settembre 1975 tre ragazzi di vent'anni della Roma Bene, Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira, invitano Rosaria Lopez (interpretata nella serie da Adalgisa Manfrida) e Donatella Colasanti (interpretata da Ambrosia Caldarelli) nella villa che appartiene alla famiglia di Ghira. Il pretesto è una presunta festa.
«C'è una festa da un amico al mare, venite?», chiedono a Rosaria e a Donatella i tre ragazzi. Sono tre ragazzi che sembrano i proverbiali bravi ragazzi: educati gentili e apparentemente galanti. Le ragazze accettano, però scopriranno che in realtà non c'è nessuna festa e nessun amico. Quello che le attende sono due giorni di indicibili violenze, di torture inenarrabili che tuttavia, benché le si definisca inenarrabili, qui, in questa serie, verranno ripercorse passo dopo passo, sia sul luogo del delitto sia in tribunale.
La mattina del 1° ottobre 1975, tre giorni dopo quel maledetto 29 settembre, tutti i quotidiani, iradiogiornali e i telegiornali aprono con la notizia che due ragazze sono state ritrovate in un bagagliaio di un'automobile posteggiata in Viale Pola a Roma. I due corpi sono nudi, abbracciati, avvolti in due coperte, ricoperti di sangue e con il cranio spaccato. Una delle due ragazze è morta ma l'altra è ancora viva. Si è salvata fingendosi morta. La superstite del massacro del Circeo è Donatella.
Ne segue un processo che verrà seguito passo dopo passo da tutti i quotidiani e le televisioni, un processo che richiama da tutta Italia tante donne che si presentano presso il tribunale di Latina per chiedere giustizia per Donatella, lì presente, e per Rosaria, che non c’è più.
Le tante donne che dall'intero nostro Paese si radunano in tribunale chiedono a gran voce l'ergastolo per gli imputati ma sono lì soprattutto per sostenere Donatella. Questa donna, che allora era solo una ragazza, non sa ancora che d'ora in avanti lei non sarà più semplicemente Donatella: lei ormai sarà sempre e soltanto «la sopravvissuta del Circeo». Donatella Colasanti è diventata un simbolo del movimento femminista. Il suo caso e il processo sono stati un momento in cui a giocare un ruolo precipuo non è stato solamente il desiderio di giustizia, la sacrosanta voglia di farla pagare agli assassini di Rosaria e ai torturatore infami di Donatella: quel caso e quel processo sono stati fondamentali anche per la lotta dei diritti di tutte le donne. Quel processo ha aiutato a cambiare la mentalità di un'Italia in cui lo stupro non veniva considerato un crimine contro la persona bensì un'offesa alla pubblica morale.
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La produzione
La serie Tv Circeo è prodotta da Cattleya con VIS, in collaborazione con Rai Fiction e Paramount+ Italia.
Questo progetto è in sviluppo da parecchio tempo ed è già stato oggetto di polemiche alcuni anni fa. Il motivo per cui la serie è entrata nel mirino dei contestatori riguarda la presunta consulenza per la stesura della sceneggiatura di Angelo Izzo, uno dei tre assassini.
C'è chi dice che la collaborazione con Izzo sia stata voluta dalla stessa casa di produzione, Cattleya, che avrebbe contattato il legale di Angelo Izzo per avere ulteriori dettagli relativi al massacro. Tuttavia la notizia è stata smentita con tempestività dal fondatore e presidente di Cattleya, Riccardo Tozzi, il quale ha ribadito di non «aver mai avuto contatti diretti o indiretti con Izzo, ribadendo con fermezza di non aver nemmeno pensato di coinvolgerlo nel suo progetto di ricostruzione drammatica del terribile fatto di cronaca del Circeo».