L'attore parla della sua esperienza sul set della serie tv Sky Original e degli sviluppi del suo personaggio che tornerà in Gomorra - Stagione finale. Dal 19 novembre su Sky Atlantic e su NOW
Enzo è uno dei grandi personaggi di Gomorra – La Serie (LO SPECIALE). Nel giro di due stagioni è riuscito a imporsi sui rivali per il dominio delle piazze di spaccio di Napoli in una ascesa rapida tanto quanto il suo declino. In Gomorra – Stagione finale (QUANDO ESCE E COSA C’È DA SAPERE), in onda su Sky Atlantic e in streaming su NOW a partire da venerdì 19 novembre, Enzo dovrà però combattere l’ennesima guerra. Del Sangue blu che conoscevamo non è rimasta neppure l’ombra. Troppi compagni sono morti per colpa sua. Non è stato all’altezza di essere il loro capo, si meritavano di meglio. Anche Maria, l’amore della sua vita, non c’è più. E ora Enzo, divorato dai sensi di colpa, si è auto-inflitto una vita di penitenza. Abita in un vecchio magazzino decadente, ben lontano dagli antichi fasti da re di Forcella, in attesa della possibilità di fare ammenda. Ma quando scopre che Ciro è vivo, qualcosa in lui si riaccende: l’Immortale è tornato dal regno dei morti e la redenzione è vicina. Nel video che vedete in alto su questa pagina, Arturo Muselli racconta la sua esperienza sul set di Gomorra – La serie e l’evoluzione del personaggio da lui interpretato (GUARDA LE SUE SCENE PREFERITE).
IL VALORE DELLA FRATELLANZA
“Io credo che il valore della fratellanza sia proprio un leit motiv di Enzo – spiega Arturo Muselli all’inizio dell’intervista – ciò che più l’ha caratterizzato nelle varie stagioni. Per lui, questo è tutto ciò che conta, prima ancora del desiderio di potere, prima ancora di voler riconquistare Forcella. Per questo perdendo Ciro Di Marzio nella terza stagione, nella quarta è una persona che si trascina nella vita”.
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RIPARTIRE DAL DESERTO
E ora Enzo è solo e isolato: “Abbiamo lasciato Enzo in una condizione disastrosa, è stato tradito da tutti, ha perso tutto, e quindi lo lasciamo praticamente nel nulla”. E da qui che riparte la sua storia, da un “deserto” fatto di solitudine, con pochissimi amici rimastigli accanto, “che ogni tanto lo vanno a trovare”, mentre si trascina stancamente verso la morte, fino a che non succede qualcosa che lo spinge a rialzarsi: il ritorno di Ciro. “Credo che sia giusto finire in questo momento, perché è stata una serie rivoluzionaria e come tutte le grandi rivoluzioni a un certo punto si deve arrestare”.