Carlo Gabardini a Sky TG24: l'intervista a uno dei creatori della serie tv SanPa

Serie TV

Camilla Sernagiotto

Ecco cosa ci ha raccontato uno degli autori della serie televisiva italiana prodotta da Netflix. Spiegandoci anche le motivazioni che hanno spinto lui e la casa di produzione 42 a creare una docu-serie che racconta la storia dei primi 15 anni della comunità di recupero di tossicodipendenti San Patrignano e del suo fondatore, Vincenzo Muccioli

SanPa è la prima docu-serie italiana prodotta da Netflix e racconta in cinque episodi i primi 15 anni di attività di San Patrignano e del suo fondatore, la controversa figura di Vincenzo Muccioli.

Carlo Gabardini, uno degli autori del progetto assieme a Gianluca Neri e alla casa di produzione milanese 42, è stato ospite a Timeline su Sky TG 24 e ha raccontato tanti retroscena della docu-serie.

Innanzitutto spiegando le motivazioni che hanno spinto lui e i suoi collaboratori a scegliere di trattare proprio la storia della famosa comunità di recupero di tossicodipendenti che tutt’ora è attiva in provincia di Rimini.

Comunità che, a poche ore dalla messa in onda della serie ha preso ufficialmente le distanze dal progetto di Netflix, pubblicando una nota sul proprio sito web.

Perché proprio San Patrignano?

Alla domanda sul perché è stata scelta la storia della famosa comunità di recupero aperta nel 1978 da Vincenzo Muccioli, Carlo Gabardini ha raccontato di condividere con Gianluca Neri “un’antica curiosità nei confronti di questa storia”.

Per motivi anagrafici - dato che Gabardini è nato nel 1974 e Gianluca Neri tre anni prima, nel 1971 - gli autori chiaramente ricordano in prima persona la storia più verso la fine, verso gli anni del processo, quel 1995 che segnò indelebilmente la storia narrata.

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Un processo raccontato da una rivista satirica

Ciò che fece riflettere ai tempi sia Gabardini sia Gianluca Neri è stato il fatto che un processo venisse raccontato da una rivista satirica, Cuore.
Quell’antica curiosità che animava i due autori è diventata nel 2018 lo spunto per lavorare a SanPa.

Era il 2018 e andavamo in giro per i bar a chiedere e tutti avevano un’opinione su Muccioli. Molti però non sapevano se Muccioli era vivo, come erano andati i processi…” continua Gabardini durante l’intervista a Sky TG 24 (di cui potete vedere un estratto nel video in alto).

Tutti erano pro o contro Muccioli e nessuno è entrato nel merito di cosa sia veramente accaduto”. Questa è la motivazione numero uno che ha spinto i creatori della documentazione-serie a parlare di San Patrignano e del suo fondatore.

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Un documentario sul potere

Come Carlo Gabardini afferma durante il suo intervento, SanPa è “un documentario sul potere, sull’uomo forte, sul potere delle sostanze, della fede, del bisogno di averne una”.

Inoltre un tipo di storia così locale era a suo avviso da far diventare globale perché solo così facendo si sarebbe fatta luce sulla storia. Un progetto solo per l’Italia e solo italiano non sarebbe riuscito a rivelare quanto invece SanPa sta rivelando a tutto il mondo (disponibile com’è in 190 Paesi).

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